Ecco perché la lira turca continua a scendere contro euro e dollaro e perché potrebbe andare ancora più giù: crisi nel settore manifatturiero, esportazioni, crescita.
La lira turca è in calo contro euro e dollaro principalmente a causa del declino dell’attività manifatturiera, che pesa sulla crescita economica, che a sua volta spinge verso un allentamento della politica monetaria.
Dall’inizio del 2015, il dollaro si è apprezzato nei confronti della Lira di quasi il 20%.
Nel mese di aprile, l’indice PMI manifatturiero si è attestato a 48,5, sopra la lettura di 48,0 del mese precedente, superando le stime a 47,8. Come sappiamo, lettura inferiore a 50 segnala una contrazione dell’attività.
Dopo un picco nel 2014 a quota 55, l’attività manifatturiera è calata considerevolmente. E’ la crisi del settore delle esportazioni ad essere accusato della debolezza del settore manifatturiero.
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Le esportazioni della Turchia sono scese al tasso più ripido in sei anni, come hanno mostrato i dati, nonostante l’indebolimento della lira turca contro il dollaro e l’euro che - tradizionalmente - sostiene la vendita di merci turche all’estero. Anche le pressioni inflazionistiche hanno pesato sui produttori, con i prezzi degli input in aumento al tasso più veloce da marzo 2014.
Gli ultimi dati sul PMI segnalano una flessione radicata nel settore manifatturiero della Turchia. I produttori di beni turchi affrontano la combinazione - che nessuno invidia - del calo della domanda con l’aumento dell’inflazione.
Inoltre, con la crisi del settore manifatturiero, anche la crescita economica è rallentata.
Nel quarto trimestre 2014, il dato sulla crescita economica ha mostrato un aumento annuo del 2,6%, in aumento rispetto lettura rivista del trimestre precedente all’1,9%, superiore a stime per il 2%. La crescita economica, tuttavia, ha mostrato una tendenza ad di sotto del 5% annuo a partire dal 2011. Il calo negli investimenti e nelle esportazioni ha pesato sulla crescita del Paese.
Inoltre, anche i tassi volatili sui prestiti hanno pesato sull’attività economica della Turchia. Dall’inizio del 2014, i tassi di interesse sui presisti hanno oscillato in un range che va dal 4,5% ad un massimo del 10%.
I rialzi dei tassi di interesse sui prestiti prima del 2014 erano un tentativo di scoraggiare le uscite della lira turca dal paese, ma hanno anche causato un rallentamento delle misure per la crescita.
Attualmente, la banca centrale della Turchia si sta lentamente muovendo nella messa in atto di misure per stimolare di nuovo l’attività economica, ma la lira turca ne sta soffrendo. La banca centrale sta cercando di adeguare i tassi in base ai cambiamenti sia sull’inflazione sia sul valore della moneta.
La politica monetaria prudente, insieme alle politiche fiscali e macroprudenziali avranno un impatto positivo sull’inflazione, soprattutto sull’inflazione al netto del settore energetico ed alimentare (indicatore versione core).
Tuttavia, l’incertezza nei mercati mondiali e i prezzi alti nel settore alimentare potranno far nascere la necessita di molta prudenza nella politica monetaria.
Di conseguenza, la banca centrale ha deciso di mantenere i tassi di interesse ai livelli attuali. Inoltre, si ritiene che un taglio misurato dei tassi sui depositi FX e un rialzo misurato del tasso parziale sulla remunerazione sulla riserva obbligatoria in lira turca potranno sostenere la stabilità finanziaria.
Le future decisioni di politica monetaria saranno condizionati dai miglioramenti nelle previsioni sull’inflazione
La lira turca potrebbe continuare ad indebolirsi a causa della crisi del settore manifatturiero, rallentando l’attività economica dell’intero Paese. Questo porterà ad un ulteriore allentamento della politica, provocando deflussi di lira turca nei prossimi mesi.
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