Per le Forze Armate e di Polizia è in arrivo una riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche per il trattamento accessorio; il provvedimento del Consiglio dei Ministri è quasi pronto.
Per le Forze Armate i Co.Ce.R. - nello scorso mandato - hanno chiesto e ottenuto una riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali per il trattamento accessorio, comprensivo del bonus sicurezza stabilizzato con il recente riordino.
La defiscalizzazione riguarda i redditi fino a 28.000€ ed è prevista dall’articolo 35 - II comma - del decreto legislativo 95/2017 con il quale sono state introdotte nuove disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di Polizia.
Nel dettaglio, qui si legge che:
Al personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, in ragione della specificita’ dei compiti e delle condizioni di stato e di impiego, titolare di reddito complessivo di lavoro dipendente non superiore, in ciascun anno precedente, a 28.000 euro, è riconosciuta sul trattamento economico accessorio, comprensivo, ai sensi del presente comma, delle indennità di natura fissa e continuativa, una riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali. La misura della riduzione e le modalità applicative della stessa sono individuate annualmente con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri interessati, di concerto con i Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione e dell’economia e delle finanze, in ragione del numero dei destinatari.
Obiettivo di questa disposizione, richiesta con insistenza specialmente dal Co.Ce.R. Comparto Difesa, è di non penalizzare i redditi più bassi facendogli perdere la defiscalizzazione meglio conosciuta come “bonus 80€”, cosa molto probabile viste le maggiori entrate previste con l’aumento dei parametri avvenuto con il riordino (con cui il bonus sicurezza è diventato strutturale).
Questa norma è stata richiesta specialmente per ridurre il differenziale di 4 punti parametrali del 1° Caporal Maggiore e gli 8 del Caporal Maggiore Capo Scelto, come sottolineato dal dott. Marco Votano ad Infodifesa.it.
Con la riduzione dell’aliquota Irpef - per il solo “trattamento economico accessorio” (comprensivo delle “indennità di natura fissa e continuativa”) - ci saranno dei vantaggi anche per le paghe di VFP1 e VFP4, visto che questi prendono rispettivamente il 64% e il 74% di quanto previsto per il parametro del 1° Caporal Maggiore.
La riduzione Irpef non è ancora operativa
Il problema è che ad oggi quanto stabilito dalla decreto legislativo 95/2017 non ha ancora prodotto i suoi effetti. Come si può leggere nella suddetta disposizione, infatti, dovrà essere un decreto del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero della Difesa e degli altri Ministri interessati, a determinare la misura della riduzione Irpef e le modalità di applicazione della stessa; decreto del quale ad oggi non si ha ancora notizia.
Questo nonostante il riordino delle carriere abbia previsto uno stanziamento di circa 53 milioni di euro già per il 2018 al fine di riconoscere sul trattamento economico accessorio una riduzione dell’Irpef; che fine hanno fatto questi soldi? Perché da parte del Ministro Trenta non ci sono ancora notizie in merito alla pubblicazione del suddetto decreto? Il personale delle Forze Armate se lo sta chiedendo da settimane, e molto probabilmente questa richiesta verrà fatta dagli attuali Cocer direttamente al Ministro della Difesa nell’incontro in programma il prossimo 13 novembre.
Secondo le ultime notizie, comunque, il provvedimento dovrebbe arrivare presto: sembra infatti che il Vertice interforze abbia ormai definito il numero complessivo del personale delle Forze Armate interessato dalla suddetta disposizione (66.856 totali, 46.616 appartenenti all’Esercito Italiano) e che anche le Forze di Polizia abbiano fornito i dati richiesti.
Da parte sua il Ministro della Difesa sembra aver già inviato lo schema del DPCM alle altre amministrazioni interessate; ad oggi, quindi, mancherebbe solamente il placet generale e la conseguente finalizzazione del provvedimento da parte del Consiglio dei Ministri.
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