Forze Armate, la condanna penale pregiudica l’avanzamento di carriera? In alcuni casi no, ecco quali

Simone Micocci

03/04/2017

Forze Armate: chi commette il reato di guida in stato di ebbrezza può comunque aspirare all’avanzamento di carriera. La conferma del TAR.

Forze Armate, la condanna penale pregiudica l’avanzamento di carriera? In alcuni casi no, ecco quali

Forze Armate: il reato penale pregiudica l’avanzamento al grado superiore? Nella maggior parte dei casi sì, ma ci sono delle fattispecie per le quali una condanna penale non influisce sulla possibilità di avanzare di carriera.

Questo è quello che emerge dalla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che ha rigettato la decisione del Ministero della Difesa il quale ha comunicato ad un Sottufficiale dell’Aeronautica militare il giudizio di inidoneità all’avanzamento al grado superiore per aver riportato una condanna penale per guida in stato di ebbrezza.

Per il TAR in questo caso l’aver commesso un reato penale, sanzionato con pena pecuniaria, non comporta un elemento che pregiudica l’avanzamento di carriera per un militare delle Forze Armate e di Polizia.

Vediamo nel dettaglio quali sono le motivazioni che hanno portato il TAR a prendere questa decisione.

Forze Armate: la condanna penale pregiudica l’avanzamento di carriera?

Per il Ministero della Difesa qualsiasi condanna penale inflitta ad un dipendente delle Forze Armate comporta l’esclusione dalle procedure per l’avanzamento di carriera.

Questo almeno è quanto emerge dalla decisione dell’amministrazione che ha respinto la richiesta di un Sottufficiale dell’Aeronautica Militare di avanzare di carriera per aver riportato una condanna penale.

Nel dettaglio, questo è stato condannato per via penale per un piccolo reato contravvenzionale: guida in stato di ebbrezza per sostanze alcoliche che ha comportato un incidente stradale. Il fatto è stato commesso fuori servizio, trascritto sul foglio matricolare e la Commissione Permanente di Avanzamento dei Sottufficiali dell’Aeronautica Militare lo ha ritenuto un elemento che pregiudica l’avanzamento di carriera.

Il Sottufficiale però non ha accettato questa decisione e ha deciso di fare ricorso al TAR. Ed in sede di ricorso è lui ad avere la meglio, ecco perché.

Forze Armate: non sempre la condanna penale pregiudica l’avanzamento di carriera

Il TAR ha accolto il ricorso rigettando la decisione dell’amministrazione. In questo caso, infatti, la condanna penale non può essere considerata vincolante ai fini dell’avanzamento.

In primo luogo il TAR contesta la motivazione per la quale il reato commesso dal Sottufficiale avrebbe leso il prestigio delle Forze Armate. Lo stesso Ministero della Difesa, infatti, lo ha giudicato come un “circostanza di modesta rilevanza” e per questo il predetto assunto non può essere considerato valido.

Inoltre, questa fattispecie non comporta in alcun modo la violazione dei doveri attinenti al giuramento anche perché si è trattato di un episodio “solo” e “isolato” che non può pregiudicare il lavoro fatto fino ad oggi.

Infine il TAR ha rilevato che esistono i presupposti per cancellarlo dal foglio matricolare e per chiedere l’estinzione del reato per decorso del tempo di legge.

Quindi, anche se la maggior parte dei reati penali comportano un pregiudizio per l’avanzamento di carriera, questo non vale per il reato contravvenzionale poiché questo non presenta gli elementi che compromettono le caratteristiche comportamentali e disciplinari del militare. È la stessa Amministrazione che poi lo ha giudicato vincolante per l’avanzamento di carriera a prevederlo.

In sostanza, un militare delle Forze Armate che viene sanzionato per guida in stato di ebbrezza, purché fuori servizio, può comunque aspirare al grado apicale del suo ruolo e a tutti gli altri avanzamenti di carriera. Una sentenza che creerà un precedente e che, siamo certi, farà molto discutere.

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