Ultime notizie: la riduzione del debito della Grecia necessario per scongiurare la depressione economica è di €95 miliardi, pari al 55% del PIL, il doppio di quanto stimato dal FMI.
La Grecia è vicina al raggiungere un accordo completo sul piano di salvataggio, ma la riduzione del debito di cui il Paese ha bisogno è in realtà più grande di quanto i partecipanti alle trattative vogliano ammettere, e senza un taglio considerevole sul debito greco, l’economia ellenica rimarrà bloccata in una depressione semi-permanente.
Questo è quanto riporta l’Istituto nazionale di ricerca economica e sociale (NIESR).
Gli economisti del NIESR che la riduzione del debito in Grecia del 30% di cui parla il Fondo Monetario Internazionale (FMI) non è abbastanza. Serve un taglio del debito equivalente al 55% del PIL della Grecia, pari a 95 miliardi di euro.
«Se la ’troika’ continua ad insistere su obiettivi fiscali irrealistici, l’economia greca rimarrà in depressione»,
commenta il NIESR.
Dato il caos sull’economia greca negli ultimi mesi e le misure di austerità imposte in base al nuovo accordo di salvataggio, il report del NIESR prevede che il PIL greco registrerà una contrazione del 70% rispetto al picco pre-crisi.
Il che significa che quasi un terzo della produzione economica della Grecia sarà spazzato via e rimangono pochi segnali di una possibile e autentica ripresa all’orizzonte.
Simon Kirby, responsabile della modellazione macroeconomica al NIESR, riferisce che un un «trasferimento fiscale permanente» da parte dei paesi dell’Eurozona più sani sarà necessario se la Grecia vuole avere una qualche speranza di ridurre il suo debito al 120% del PIL entro il 2020, come inizialmente previsto.
Il taglio del debito rappresenterebbe in realtà solo un piccolissimo trasferimento dal resto della zona euro, secondo gli autori:
Il trasferimento fiscale da parte dei membri dell’area euro necessario rappresenta l’1 per cento del PIL dell’area Euro in un anno. Dato sarebbe distribuito in vari anni e tra i vari stati membri, sosteniamo che l’impatto sugli altri membri dell’Eurozona sarebbe minimo, e che questo trasferimento fiscale è necessario se l’appartenenza della Grecia all’area Euro deve essere mantenuta.
Ciò che non convincere molti dei ministri delle finanze di tutta Europa, che sembrano essere particolarmente preoccupati nel creare un precedente con la Grecia e nel prevenire problemi nel resto dell’Eurozona.
La loro logica mostra che, se la Grecia potrà ottenere una riduzione significativa del debito, gli altri paesi saranno meno attenti a rendere la propria spesa sostenibile in futuro.
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