La Grecia è sull’orlo del fallimento, il FMI propone uno stop al versamento di rate e interessi del debito fino al 2040. La Germania non ci sta.
Il FMI propone una sospensione del rimborso del debito della Grecia fino al 2040. Non solo: il tasso di interesse, secondo il fondo guidato da Christine Lagarde, dovrebbe rimanere invariato per i prossimi 30-40 anni.
Una proposta ben lontana da quanto voluto dai membri dell’Eurozona, Germania in primis.
La crisi del debito in Grecia si fa sempre più forte, come i confronti tra i creditori su come gestire al meglio la situazione dell’economia ellenica sull’orlo del tracollo.
FMI propone: stop alle rate del debito in Grecia fino al 2040
Il Fondo Monetario Internazionale sta spingendo i creditori dell’Eurozona a permettere alla Grecia di non pagare né interessi né le rate del debito previste dal piano di salvataggio fino al 2040.
Non solo: il FMI ritiene opportuno che il pagamento del debito da parte del governo greco avvenga con molta gradualità fino al 2080. È questa la proposta del Fondo guidato dalla Lagarde, ben lontana dai progetti degli altri creditori europei, soprattutto da quelli della Germania.
Secondo il piano elaborato dal FMI, il tasso di interesse che la Grecia dovrebbe pagare all’Eurozona per il credito ricevuto dovrà rimanere fisso per 30/40 anni ai livelli attuali dell’1.5%, ma il pagamento degli interessi dovrebbe essere rimandato fino a quando il debito non inizierà a ridursi.
Il progetto, presentato ai governi dell’Eurozona la scorsa settimana - descritto da alcuni come “hardcore, veramente” - dovrebbe mantenere i livelli di debito annuali sotto il 15% del PIL sulla base delle previsioni relativamente pessimiste del FMI sul futuro dell’economia della Grecia nel lungo termine.
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Grecia, FMI contro Germania: la Merkel rischia tutto
I membri dell’Eurozona, guidati dalla Germania, rimangono diffidenti nel dare alla Grecia nuove concessioni sul debito, che attualmente ammonta ad un totale di oltre 200 miliardi di dollari, mentre altri 60 miliardi non arrivo secondo quanto stabilito dall’ultimo piano di salvataggio.
La Germania, la potenza principale dell’area Euro, vuole che il FMI torni ad essere un creditore della Grecia. Infatti, il FMI non ha ancora firmato il piano concordato con la Grecia l’estate scorsa.
La cancelliera tedesca Angela Merkel da tempo ripete che la partecipazione del FMI è essenziale per la credibilità del piano di salvataggio.
Il suo governo lo scorso anno ha promesso al parlamento, il Bundestag, che il FMI avrebbe aderito al nuovo piano di salvataggio prima che l’Europa sborsasse altri soldi ad Atene.
La cancelliera e molti dei suoi parlamentari ritengono che, senza il FMI, la zona euro non sarebbe in grado di far rispettare le rigorose modifiche in ambito economico e fiscale alla Grecia in cambio di prestiti.
La Commissione europea, che insieme al FMI è chiamata a vigilare sul piano di salvataggio, a Berlino è vista come troppo permissiva nei confronti della Grecia. Anche la Finlandia e i Paesi Bassi vogliono il FMI coinvolto direttamente nel finanziamento.
Il progetto del FMI di bloccare i tassi d’interesse nei confronti della Grecia a livelli molto bassi per i prossimi decenni è difficile da digerire per l’Eurozona.
Gli strumenti di bailout dell’area Euro, come il meccanismo europeo di stabilità, avrebbero poi necessariamente bisogno di nuovi fondi dai bilanci nazionali per coprire parte dei costi di finanziamento.
Se il Fondo Monetario Internazionale e la Germania non riusciranno a superare le loro divergente, l’Eurozona dovrà portare avanti il piano di prestiti verso la Grecia senza il fondo di Washington ma molti funzionari europei credono che i colloqui con il FMI potrebbero continuare anche in seguito.
Un accordo sul debito greco, tuttavia, diventerà ancora più difficile con il passare del tempo: il 2017 è un anno di elezioni in Germania. La mancata adesione del FMI come creditore nel piano di salvataggio della Grecia potrebbe essere motivo di grande imbarazzo per la signora Merkel.
In molti sperano in un accordo tra i ministri delle finanze della zona euro il prossimo 24 maggio, chiamato a confermare il via ad una nuova tranche di aiuti.
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