Secondo la tedesca Faz, i creditori della Grecia avrebbero trovato un accordo sulle riforme che Atene dovrà mettere in campo nei prossimi tre anni al fine di sbloccare il prossimo pacchetto di aiuti. Tentenna la Germania.
I creditori della Grecia avrebbero trovato un accordo sul pacchetto di riforme che la Grecia dovrà attuare nei prossimi tre anni al fine di sbloccare il prossimo pacchetto di aiuti.
A riportare tale indiscrezione è la tedesca Faz che ha spiegato che la bozza di intesa corrispondente a un documento di 27 pagine dovrà essere discussa con il governo greco questo fine settimana, e dopo sarà presentata agli altri Stati Europei.
Grecia, il pacchetto di riforme concordato dai creditori
Che riforme saranno contenute nella bozza concordata dai creditori? Secondo la tedesca Faz il pacchetto di riforme individuato da Bce, Ue e Fmi sarebbe stato definito dalla stesso come «sostanziale e strutturale».
Una volta discusso tale pacchetto con il governo greco, lo stesso sarà presentato agli Stati europei e, se questi ultimi non dovessero opporre resistenze, potrebbe attivarsi già dal 20 agosto.
Pacchetto di riforme, la situazione in Grecia
Per questa settimana in Grecia era già stata programmata la discussione di un nuovo round di riforme, da votare entro il 14 agosto che prevede il taglio delle spese per la difesa e dei sussidi per gli agricoltori.
Grecia, pacchetto di riforme: la Germania vuole prendere tempo
Nonostante le notizie che trapelano su un accordo tra i creditori della Grecia sul pacchetto di riforme da porre come condizione al paese ellenico per lo sblocco del piano di aiuti, l’attuazione del programma potrebbe slittare a causa delle resistenze della Germania.
Il paese tedesco, infatti, starebbe spingendo affinché i negoziati fossero più lunghi e meno affrettati, proponendo per il momento un finanziamento ponte che consentirebbe il rimborso dei 3,5 miliardi di euro dovuti alla Bce il 20 di agosto.
L’obiettivo di Berlino, quindi, è quello di discutere con calma le condizioni alle quali l’Europa potrà attivare un terzo piano di aiuti a favore della Grecia.
Contrario all’accelerazione delle trattative si è dimostrato soprattutto il Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. Una fonte ministeriale tedesca, a tal proposito, avrebbe detto alla Sueddeutsche Zeitung:
«Un programma della durata di tre anni e del valore superiore a 80 miliardi ha bisogno di basi realmente solide. Un ulteriore prestito ponte è meglio che un mezzo programma».
Grecia, pacchetto di riforme: la posizione degli altri paesi dell’Ue
Gli altri paesi dell’Ue sembrano tuttavia più propensi ad accelerare le trattative con la Grecia, tenendo una posizione diversa da quella della Germania.
I primi segnali positivi in tal senso sono stati mostrati dalla Francia; il premier francese Hollande, a margine dei festeggiamenti per il raddoppio del canale di Suez, ha parlato con Tsipras concordando che l’accordo dovrebbe arrivare entro fine agosto.
I Paesi dell’Unione non facenti parte dell’Eurozona, invece, con in testa la Gran Bretagna, sono risultati essere molto dubbiosi su un ulteriore esborso a carico dell’Esm.
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