Green pass, nuovi obblighi nel decreto del 9 settembre: ecco per chi

Luna Luciano

09/09/2021

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che allarga gli ambiti in cui il green pass è obbligatorio per lavorare. Ecco cosa è stato deciso e per chi.

Green pass, nuovi obblighi nel decreto del 9 settembre: ecco per chi

È stato approvato un nuovo decreto che introduce ulteriori ambiti in cui il green pass diventa obbligatorio. Non si tratta di un “super green pass” come era stato preannunciato nei giorni scorsi, visto che gli ambiti toccati dal nuovo decreto sono veramente pochi: questo, infatti, si limita a stabilire nuovi obblighi per i lavoratori esterni delle scuole e delle RSA.

Recante “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza da Covid-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario - assistenziale”, il nuovo provvedimento estende gli ambiti in cui il green pass è obbligatorio, ma si tratta solamente di un primo passo.

Come spiegato da Mario Draghi durante la riunione del Consiglio dei Ministri che ha approvato il decreto, infatti, “a breve ci sarà un ulteriore intervento di estensione del lasciapassare”. Lo stop è stato causato anche dalle ultime mosse di Matteo Salvini: c’è stata, infatti, una frenata dopo l’ultimo colpo di scena riservato dalla Lega, ossia il voto a favore degli emendamenti di Fratelli d’Italia sul certificato verde.

Uno stop tuttavia solamente provvisorio: il green pass diventerà, pian piano, obbligatorio sempre per più ambiti e lavoratori.

Cosa prevede il decreto approvato il 9 settembre 2021

Oggi, giovedì 9 settembre 2021, è stato dunque approvato un nuovo decreto sul green pass che estende l’obbligo della certificazione verde ad altri ambiti lavorativi. Li possiamo riassumere in due diverse categorie:

  • lavoratori esterni alla scuola, quindi coloro che appartengono a ditte esterne ma comunque operative all’interno delle strutture scolastiche. Si pensi, ad esempio, agli addetti mensa;
  • personale - anche esterno - delle RSA, per il quale, però, si parla di vero e proprio obbligo vaccinale.

Con l’approvazione del nuovo decreto, dunque, chiunque voglia entrare per lavorare in scuole o università dovrà essere in possesso della certificazione verde. È richiesto il vaccino, invece, per lavorare nelle RSA; questi - dunque - vengono equiparati al personale sanitario.

Nel dettaglio, si legge nel provvedimento:

Fino al 31 dicembre 2021, cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica, chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative deve possedere ed è tenuto ad esibire la certificazione verde Covid-19.

Per chi ne è sprovvisto valgono le sanzioni già previste: una multa, dunque, che va dai 400 ai 1.000 euro.

La Lega e Salvini mettono un freno al green pass

Come anticipato, però, nel decreto di oggi le categorie coinvolte dall’obbligo del green pass dovevano essere molte di più. Il piano del Governo Draghi è stato tuttavia rallentato dall’ultima presa di posizione del Carroccio.

Sembra ormai risaputo che la Lega, specialmente il leader Matteo Salvini, navighi nell’ambiguità riguardo a determinate questioni come quella del green pass. Infatti la Lega, che aveva votato sì al green pass durante il Consiglio dei Ministri e aveva ritirato i suoi emendamenti sull’argomento “certificato verde” dalla discussione in Parlamento, ha poi deciso di esprimersi a favore degli emendamenti di Fratelli d’Italia, un partito che come noto è all’opposizione.

Eppure a chi gli fa notare che questo atteggiamento «ambiguo», da “chi tiene il piede in due scarpe”, potrebbe minare la stabilità del governo Salvini risponde in questo modo:

Noi garantiamo un equilibrio tra il diritto alla salute e quello al lavoro. Se avessimo dato retta a Speranza e a quelli come lui, oggi saremmo ancora tutti chiusi in casa. A fare la fame.

Dopo la mediazione e l’intervento di Draghi Salvini si dice “confortato” e ha rassicurato che non ci sarà alcuna estensione del green pass ai lavoratori del settore pubblico e privato.

Il tango del green pass: chi chiede invece di velocizzare l’obbligo

Lento. Lento. Veloce. Veloce. Lento. I passi compiuti dai ministri e deputati sul green pass ricordano molto un tango. Se Salvini chiede di rallentare e procedere con un passo lento verso l’estensione dell’obbligatorietà del green pass, il ministro Roberto Speranza al contrario chiede di velocizzare il passo, allargando i confini del green pass quanto più è possibile.

L’elemento un po’ tragicomico della situazione è che nel far fronte alla pandemia, per cui sono necessarie misure come il green pass, entrambe le fazioni per motivare e corroborare la propria tesi ricorrono alla possibilità di tornare quanto prima a una “vita normale”.

Ciò che è sicuro è che grazie alla mediazione di Draghi l’obbligo del possesso del certificato verde si avrà ma per step. L’unica certezza è che si comincia questa settimana con i lavoratori esterni della scuola e delle RSA, poi si vedrà.

Nuovi obblighi green pass: a chi toccherà nelle prossime settimane?

Come confermato da Mario Draghi, questo è solo l’inizio. Oltre agli operatori delle mense scolastiche e delle pulizie negli edifici di elementari, medie e licei, già dalla prossima settimana il certificato potrebbe essere obbligatorio anche per camerieri, baristi, istruttori di palestre e piscine, bigliettai dei cinema e dei teatri, insomma per il personale che lavora nei luoghi in cui i clienti già devono essere in possesso del green pass.

Solo successivamente il governo proverà a estendere l’obbligo anche alla Pubblica Amministrazione e alle altre aziende private.

Ricordiamo che bisognerà comunque attendere 15 giorni per far scattare l’obbligo del green pass. Infatti, occorre dare modo e tempo alle persone che si voglio vaccinare, e che ancora non l’hanno fatto, di sottoporsi alla prima dose.

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