La volatilità del 2018 ha fatto vittime anche nell’industria degli hedge fund. In un futuro dove sempre più fondi saranno basati su modelli quantitativi, solo quelli che operano con l’intelligenza artificiale (AI) riusciranno a sopravvivere alle mutevoli condizioni dei mercati finanziari. Ne abbiamo parlato con Antonio Simeone, fondatore di Euklid
Il 2018 potrebbe entrare negli annali come l’annus horribilis per i mercati finanziari. Eccetto il rimbalzo avvenuto nelle ultime giornate di contrattazione di dicembre, tutte le principali asset class di investimento a livello globale hanno offerto rendimenti negativi agli investitori.
Proprio per questo motivo anche la diversificazione non è stata in grado di funzionare come in passato, non garantendo quindi il suo principale ruolo: ovvero la riduzione della rischiosità complessiva del portafoglio.
Quasi il 90% dell’universo di asset class investibili ha generato quindi perdite, una situazione peggiore anche degli anni 2008 e 2011.
L’annus horribilis degli hedge fund
Un anno particolarmente difficile anche per i fondi speculativi, gli hedge fund, che nel 2018 hanno ridimensionato notevolmente le loro performance rispetto agli anni precedenti,nei miglior dei casi, o addirittura chiuso i battenti nei casi più estremi.
L’anno scorso il numero di chiusure di fondi speculativi ha infatti superato ogni record. Secondo quanto riportato dal Sole 24 ore, tra gennaio e metà dicembre sono oltre 580 gli hedge fund che hanno deciso di chiudere i battenti e restituire il capitale ai loro clienti; un numero tanto elevato non si vedeva dalla crisi finanziaria del 2008. Le difficoltà che sta vivendo il settore non sfuggono di certo ad alcuni dei più noti membri di alto profilo del settore.
Tourbillon Capital, che ha in gestione un patrimonio di 3,4 miliardi di dollari ed è diretta da Jason Karp, ha pubblicato in agosto una lettera agli investitori spiegando che dopo tre anni di sovraperformance negli ultimi tempi il fondo non è stato in grado di soddisfare le aspettative e verrà quindi chiuso.
Tra i fondi speculativi che hanno chiuso i battenti nel 2018 risaltano inoltre Omega Capital, gestito dal veterano del settore Leon Cooperman, e Cerrano Capital. Altri investitori, specialmente azionari, hanno registrato inoltre perdite che hanno addirittura superato quella dell’indice S&P 500.
Insomma, la volatilità che ha caratterizzato a più riprese tutto il 2018 sembra aver mandato in crisi anche la validità dei modelli di trading quantitativo dei maggiori fondi speculativi. Forse ci siamo illusi dell’infallibilità dei modelli di trading sistematico anche in condizioni di forte stress dei mercati?
Il punto di vista di Euklid, il fondo hedge guidato da AI
A tal proposito Antonio Simeone (nella foto) fondatore del fondo Hedge Fintech Euklid Ltd, intervistato in esclusiva da Money.it, ha detto la sua circa il futuro del settore e dell’impatto del sempre più crescente impiego dell’intelligenza artificiale e dei modelli quantitativi nelle decisioni di investimento.
Antonio Simeone, founder Euklid
Euklid, nato nel 2015, è il primo fondo hedge autorizzato dalla Financial service authority a coniugare blockchain e intelligenza artificiale. In sostanza le scelte di investimento del fondo, totalmente automatizzate ed effettuate da complessi sistemi algoritmici, sono in grado di interpretare la psicologia degli investitori e intuire i movimenti di mercato. Secondo Simeone:
“I modelli quantitativi stanno prendendo il sopravvento ed il mercato, sempre più condizionato da questi, sta modificando le sue dinamiche intrinseche”.
«I mercati finanziari si basano prima di tutto sulla psicologia degli operatori e i modelli che la comprendono e la rappresentano meglio funzionano», spiega Simeone, che precisa: «la psicologia degli operatori è in continuo mutamento, dunque un modello statico è destinato ad essere efficace solo per un limitato periodo di tempo».
Machine learning e AI, le nuove frontiere dei modelli quantitativi
“C’è una differenza sostanziale tra un modello quantitativo tradizionale, come ad esempio l’econometria, e i nuovi modelli guidati dall’Intelligenza Artificiale”, spiega il fondatore di Euklid.
Per capire la complessità basti pensare che i sistemi di trading del fondo prendono in considerazione oltre 260 variabili, per lo più legate al mondo della fisica quantistica. Ad ogni asset si applicano 30 algoritmi studiati secondo i criteri di algoritmo genetico e swarm intelligence.
In un futuro dove sempre più fondi saranno basati su modelli quantitativi, quelli che operano con l’intelligenza artificiale, in grado di autoapprendere, riusciranno a sopravvivere alle mutevoli condizioni dei mercati finanziari, indipendentemente dall’andamento di questi.
Probabilmente siamo all’inizio di una nuova era. Chi sarà in grado di reiventarsi riuscirà a sopravvivere. «Con l’avvento dell’intelligenza artificiale e della blockchain anche le istituzioni finanziarie tradizionali saranno destinate a cambiare veste», conclude il fondatore di Euklid.
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