La Banca del Messico prevede di lanciare la propria valuta digitale entro il 2024 per promuovere l’inclusione finanziaria nel Paese latinoamericano.
Il Messico emetterà il «Peso digitale» entro il 2024. A prospettare un simile scenario è la Banca del Messico, che per mezzo di un comunicato su Twitter ha anche spiegato per quali motivi si è deciso di prendere parte alla progettazione di un proprio token digitale. A inizio dicembre la governatrice della banca centrale messicana Victoria Rodriguez Ceja aveva già lasciato intendere che questo tema sarebbe stato tra le priorità per il 2022, senza però fornire ulteriori dettagli.
La decisione delle autorità di Città del Messico giunge al termine di un anno nel quale i principali crypto asset hanno guadagnato una grande popolarità, elemento che ha trainato la capitalizzazione del mercato delle criptovalute sopra i $3 trilioni. Nonostante il Paese latinoamericano abbia manifestato la volontà di compiere un grande passo verso la digitalizzazione della propria valuta, l’istituzionalizzazione di Bitcoin appare ancora improbabile.
Messico al lavoro per la sua crypto
Nel suo comunicato la Banca del Messico ha sottolineato come il rilascio di una CBDC (acronimo di «central bank digital currency») possa migliorare il processo d’inclusione finanziaria in un’economia ancora molto legata all’utilizzo del contante. È sufficiente pensare che nel 2020 le transazioni effettuate all’infuori dei circuiti di pagamento sono state pari al 22% del prodotto interno lordo del Paese.
Le dichiarazioni della banca centrale seguono quelle del presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, il quale aveva bocciato l’ipotesi di adozione di Bitcoin come valuta a corso legale. Il Messico non seguirà pertanto l’esempio di El Salvador, che lo scorso 7 settembre aveva equiparato BTC al dollaro USA come valuta ufficiale.
Lo sviluppo della CBDC messicana avverrà in più fasi e si prevede l’iniziale utilizzo del sistema di pagamenti elettronici già esistente. A tal proposito, la Banca del Messico sarebbe in contatto con i principali istituti di credito della nazione per concordare le linee guida da rispettare al fine di mettere a punto un’infrastruttura per le transazioni base.
Quali altri Paesi offriranno i propri token?
La lista di nazioni che nei prossimi anni potrebbero lanciare le proprie central bank digital currency è molto lunga. In Asia si guarda principalmente alla Cina e al suo progetto per lo Yuan digitale, ma anche le autorità di Vietnam, Indonesia, India e Thailandia starebbero considerando l’introduzione di una crypto di Stato al fine di limitare l’uso delle comuni valute digitali, la cui regolamentazione è ancora oggetto di forti dibattiti in questi Paesi.
In Europa la BCE sta lavorando per offrire l’Euro digitale ai residenti dei 18 Paesi dell’Eurozona entro i prossimi 5 anni. Anche nella vicina Russia la banca centrale ha raccomandato al governo l’adozione di una versione digitale del rublo e l’introduzione di forti limitazioni sulle criptovalute.
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