All’ultimo Mobile Asia Expo è stato annunciato il primo smartphone Ubuntu. È Meizu la azienda che ha deciso di adottare il sistema operativo open source.
Si chiama Meizu ed è, al momento, l’unica azienda al mondo ad aver annunciato lo sviluppo del primo smartphone che si basa sul sistema operativo di casa Canonical, la software house di Ubuntu. Di fatto anticipando la Bq che pure aveva dichiarato la volontà di muoversi in tal senso. Il primo Ubuntu Phone, il cui nome è MX3, dovrebbe essere già pronto, ma non è ancora stato messo sul mercato per la commercializzazione.
L’annuncio da parte di Canonical, dello sviluppo di una piattaforma per smartphone, risale al 2003 quando l’azienda si diede un termine di due anni per la realizzazione del primo terminale che monta Ubuntu. Stando a quanto trapelato al Mobile Asia Expo 2014 quel termine sembra essere stato rispettato.
Con molta probabilità i primi cellulari saranno messi in vendita entro la fine di quest’anno o all’inizio di quello nuovo. Se si considera che si è trattato di costruire da zero, in due anni, un intero sistema operativo e di montarlo su un dispositivo mobile, la notizia depone a favore dell’impegno e della qualità del lavoro degli sviluppatori.
Importanti le differenze con l’ O.S., direttamente concorrente, Firefox Os che, lo ricordiamo, è già in commercio con cellulari a basso prezzo e discrete performance.
Innanzitutto il sistema operativo di Canonical non punta esclusivamente alle applicazioni web, cosa che ne avrebbe velocizzato lo sviluppo e l’uscita dei primi terminali.
In secondo luogo, v’è una importante differenza nella destinazione e nell’uso del sistema operativo. Con il Firefox dedicato, fondamentalmente, a terminali di fascia bassa. Ubuntu sarà invece montato su smartphone di fascia alta sia nei modelli prodotti dalla Meizu che in quelli che verranno successivamente messi in commercio da Bq.
È possibile, tuttavia, già provare il sistema operativo. Requisito fondamentale è possedere una macchina della serie Nexus (anche in versione tablet), su cui andrà installato il software, ed una certa attitudine con il modding degli smartphone.
Michael Hall, di Canonical, la scorsa settimana ha riferito che sono state circa 10.000 le persone che hanno effettuato l’accesso ad Ubuntu One, l’app store messo a disposizione per gli utenti dei dispositivi mobili, per scaricare applicazioni. Il che fa, verosimilmente, credere che pari sia il numero di coloro che abbiano montato Ubuntu Phone sul proprio cellulare. Tra l’altro, per effettuare il download del sistema operativo di Canonical, non è necessario eliminare Android dal dispositivo Nexus, grazie alla possibilità di accedere tramite dual boot, ad un menù che consente di scegliere quale sistema operativo avviare sul proprio device. Un pò come avviene con l’uso di WUBI per installare il sistema open source su macchine che montano Windows.
Proprio nel solco tracciato dalla filosofia open source del pinguino, che vuol dire condivisione e collaborazione nello sviluppo del software gratuito, Canonical ha anche creato un Ubuntu SDK per aiutare gli sviluppatori a realizzare applicazioni per il nuovo sistema operativo.
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