Guida sull’oscillatore ADX (Average Directional Index): composizione, interpretazione e utilizzo di uno degli strumenti più utilizzati in analisi algoritmica
L’oscillatorre ADX è un famoso oscillatore di trend. Fu inventato da Welles Wilder per quantificare la forza o debolezza di un trend in corso.
Nel dettaglio, vediamo la composizione dell’ADX e dei possibili usi dello stesso.
Oscillatore ADX: composizione ed interpretazioni
L’oscillatore ADX è costruito come media di due indicatori, Positive Directional Indicator (+DI) e Negative Directional Indicator (-DI), i quali mettono rispettivamente in luce la forza dell’uptrend e del downtrend. Presi singolarmente, questi due algoritmi hanno un andamento troppo nervoso.
Il risultato è una serie di valori con un andamento molto più dolce dei due singoli. L’ADX viene calcolato solitamente a 14 periodi (ossia si raffrontano rapporti di prezzi distanti 14 osservazioni di chiusura). Ovviamente tanto più il periodo è breve, tanto più la curva si muove con andamenti simili a quello dei prezzi, dunque meno attendibili.
Per sua definizione, l’ADX può assumere valori fra 0 e 100, ma valori superiori ai 60-70 sono in realtà molto rari.
Inizialmente, questo oscillatore è stato concepito per il mercato delle materie prime e per il Forex. Tuttavia, in un secondo momento, è stato adattato anche ad altri asset, come le azioni.
Oscillatore ADX: interpretazione
In generale, ecco come si interpretano i valori dell’oscillatore ADX:
- superiori a 25: forza del trend,
- tra 20 e 25: neutralità,
- inferiori a 20: scarsa forza del trend.
Uso dell’oscillatore ADX e dei +DI e -DI
Operativamente, questo oscillatore risulta particolarmente utile, (sebbene non dia segnali operativi veri e propri), per comprendere la forza di un trend e strutturare di conseguenza le strategie di uscita dall’eventuale operazione in corso. Si potrebbe quindi usare questo strumento insieme ad altri algoritmi che forniscano segnali operativi veri e propri come, ad esempio, l’RSI.
Si può utilizzare anche l’ADX con il plus directional movement (+DM) e il minus directional movement (-DM).
Il +DM ed il -DM sono calcolati attraverso la comparazione della differenza tra due massimi relativi e due minimi relativi. In linea generale, quando il +DM si trova al di sopra del -DM, ci si trova in una direzionalità positiva di un trend, viceversa nel caso opposto.
Intersecando l’oscillatore ADX con il +DM ed il -DM è possibile quindi calcolare direzionalità e forza di un trend.
Oscillatore ADX: alcuni esempi
Qui di seguito riportiamo il primo caso di utilizzo dell’ADX:
Dal grafico precedente, raffigurante l’andamento del titolo di FCA, è possibile notare come, una volta che il +DM (linea azzurra) ha incrociato a rialzo il -DM (linea gialla) insieme all’oscillatore ADX (linea rossa) con un valore superiore a 30, sia stato possibile entrare perfettamente sul titolo seguendone il trend rialzista.
Infatti, come si vede dalla figura, l’oscillatore ADX e il +DM hanno seguito il rialzo del titolo in tutto l’arco della sua durata fino all’esaurimento del trend.
Oltre a ciò, è possibile vedere come il punto di ingresso sia quello suggerito dal cerchio di colore giallo, quando il +DM ha incrociato il -DM a rialzo (con ADX superiore a 25).
Il punto di uscita è rappresentato dal rettangolo giallo, nel quale il +DM e l’ADX hanno perso decisamente forza, con il +DM che ha incrociato il -DM a ribasso e con l’oscillatore ADX molto vicino alla soglia limite di 25 (successivamente violata).
Punti di inversione
In alcuni casi, l’uso migliore di ADX è per l’applicazione del concetto del punto di inversione del trend. Innanzitutto l’ADX deve essere sopra le due linee DI. Quando l’ADX si muove sotto le linee, come nell’esempio, il mercato spesso rovescia la tendenza in corso.
Per quanto riguarda invece considerazioni legate agli indici +DI e -DI, la regola di definizione delle posizioni da assumere è molto semplice:
- liquidare una posizione lunga quando il -DI supera + DI;
- liquidare una posizione corta e stabilire una posizione lunga quando +DI supera -DI.
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