L’utile 2019 supererà gli oltre 4 miliardi del 2018. Parola del Chief Executive di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. Per quanto riguarda il de-risking, ha detto il manager, faremo meglio del piano di impresa.
Il nostro obiettivo? Far aumentare ancora una volta l’utile netto. È quanto ha detto l’Amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, nel corso dell’assemblea dei soci riunita a Torino.
All’assemblea, chiamata ad approvare il bilancio 2018 ed a rinnovare i vertici, è presente il 53,3149% del capitale sociale.
“Si tratta di un impegno che prendiamo come management –ha detto Messina - nei confronti degli azionisti”. Nel corso del suo intervento, l’Ad ha ricordato che il gruppo negli ultimi cinque anni ha pagato oltre 13,4 miliardi di euro di dividendi in contanti.
Intesa Sanpaolo: Messina, utile 2019 stimato in ulteriore crescita
“Pur in un contesto di mercato molto difficile riteniamo di poter essere nelle condizioni di garantire questa crescita". Il 2018 dell’istituto si è chiuso con un ultima riga di conto economico sopra quota 4 miliardi di euro, il dato maggiore dal 2007 (dividend yield al 10% e payout all’85%).
Per quanto riguarda il processo di riduzione del rischio, uno dei cardini del piano di impresa, “faremo meglio del previsto”. Nel 2018 le rettifiche nette su crediti hanno fatto segnare il valore minore dal 2007.
Intesa Sanpaolo: Messina, fondazioni garantiscono serenità a management
Le possibilità di avere azionisti stabili del calibro delle fondazioni, ha detto il manager, “garantisce serenità” permettendo a chi guida l’istituto “di guardare a una strategia di medio periodo”.
Ringraziamenti anche ai soci esteri, ai quali va attribuito il merito di aver permesso alla banca di far crescere la propria capitalizzazione da 20 a 40 miliardi di euro “nonostante lo spread a 250 punti base”.
Per quanto riguarda la possibilità di operazioni straordinarie, Messina ha precisato che «non sono allo studio fusioni in Europa».
Intesa Sanpaolo: Messina, spero che Bazoli e Guzzetti restino vicini
Il manager ha detto di sperare “che il professor Bazoli possa continuare nella sua opera di essere vicino alla banca, così come mi auguro che l’avvocato Guzzetti in qualche modo rimanga legato al mondo delle fondazioni”. Questo perché si tratta di “due figure che in Italia non saranno replicabili".
Bazoli dal 2016 ricopre la carica di presidente emerito, una figura transitoria in scadenza con il rinnovo del consiglio, mentre Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, lascerà la guida dell’ente alla fine del mese.
Intesa Sanpaolo: Gros-Pietro, confermato presidente
L’assemblea dei soci, con una maggioranza che una volta si sarebbe definita “bulgara” (95,77%), ha confermato Gian Maria Gros-Pietro alla carica di presidente. «Mi impegno a corrispondere la vostra fiducia», ha detto il professore.
I risultati di Intesa Sanpaolo sono frutto “di una gestione efficiente e volta allo sviluppo, aperta alle opzioni strategiche a condizione che ciascuna di essere risulti vantaggiosa per i nostri azionisti, oltre che utile alla sostenibilità della società”.
«La tutela degli azionisti è il nostro impegno inderogabile. Continueremo assicurando la remunerazione adeguata ai soci», ha spiegato Gros-Pietro.
Azioni Intesa Sanpaolo: Akros riduce valutazione ad “accumulate”
«L’azione è salita di oltre il 20% da inizio anno e non ci aspettiamo che la trimestrale sia un driver per un ulteriore re-rating. Su basi valutative, abbassiamo la raccomandazione». Così gli analisti di Banca Akros hanno motivato la decisione di ridurre la valutazione su Intesa Sanpaolo da “buy “ad “accumulate”.
In linea generale, la raccomandazione di acquisto indica che gli analisti stimano una crescita del prezzo maggiore del 15% mentre con “accumulate” l’incremento atteso è compreso tra i 5 ed i 15 punti percentuali.
Gli analisti di Goldman Sachs hanno invece confermato la valutazione “sell” con il prezzo obiettivo che da 1,95 è stato portato a 2,05 euro.
In chiusura di seduta le azioni Intesa Sanpaolo si attestano a 2,337 euro, +0,21% rispetto al dato precedente.
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