La simulazione della Uil dimostra che a beneficiare dell’eventuale riforma fiscale sarebbe l’1,18% dei dipendenti/pensionati
“Una riforma dell’Irpef con tre aliquote produrrebbe, rispetto all’attuale sistema, una minima riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti e per i pensionati”.
Ad affermarlo è uno studio della Uil, che ha simulato l’ipotesi di una revisione dell’Irpef per i soli redditi da lavoro dipendente, con una riduzione a tre del numero delle aliquote.
Riforma Irpef, per la Uil necessario tagliare le tasse
L’ipotesi circolata in questi giorni di una riforma Irpef, con tre aliquote, non convince la Uil. In una simulazione sui redditi da lavoro dipendente, il sindacato evidenzia che, per più di 16,7 milioni di lavoratori pari al 76,87% del totale, l’impatto sarebbe nullo o minimo.
Secondo i calcoli, un lavoratore con un reddito pari a 30 mila euro lordi annui otterrebbe un beneficio pari a 41 euro mensili. Peggio per un dipendente con un reddito pari a 20 mila euro lordi annui: su tredici mensilità, il beneficio mensile sarebbe di circa 15 euro.
Solo l’1,18% di lavoratori o pensionati, ovvero quelli con redditi superiori a 100 mila euro lordi annui, beneficerebbe della riforma fiscale: grazie a una detrazione di oltre 3 mila euro.
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La riduzione dell’Irpef a tre aliquote (23% fino ai 28 mila euro, 37% fino a 100 mila e 42% fino a 150 mila euro) non genera alcun impatto per i redditi fino a 15 mila euro lordi annui, mentre genera il massimo guadagno sui redditi intorno ai 130 mila, con una riduzione delle imposte pari al 6,91 %.
Fonte: Uil
Per la Uil, il solo modo per ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati è quello di agire sulle detrazioni specifiche.
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