Economia Italia: Conte, accordo Italia-Cina è equilibrato e vantaggioso

Luca Fiore

13 Marzo 2019 - 12:23

Quello che stiamo per siglare con la Cina è un testo vantaggioso, che non crea vincoli giuridici. È quanto ha detto il premier Conte in relazione all’accordo con Pechino per sostenere la “Belt and Road Initiative” (BRI), la “Nuova Via della Seta”. I timori emersi negli ultimi giorni sono infondati.

Economia Italia: Conte, accordo Italia-Cina è equilibrato e vantaggioso

Equilibrato e mutualmente vantaggioso. Così il premier Giuseppe Conte ha definito l’accordo che il nostro governo sta per firmare con la Cina. “Il testo, che abbiamo negoziato per molti mesi con la Cina, imposta la collaborazione in modo equilibrato e mutualmente vantaggioso”, ha detto Conte nel corso di un’intervista concessa al Corriere della Sera.

Due in particolare sono i vantaggi per il nostro Paese: “da un lato, i nostri porti, penso a in particolare a quelli di Genova e Trieste, possono candidarsi al ruolo di terminali, in Europa, per la nuova Via della Seta” e dall’altro “le nostre imprese attive nei settori delle costruzioni, della cantieristica, delle reti energetiche e in tutti i comparti collegati allo sviluppo di infrastrutture avranno la possibilità di partecipare ai grandi progetti avviati per costruire la Belt and Road”.

Timori sono infondati

I timori espressi da importanti esponenti statunitensi (Nuova Via della Seta: governo italiano si schiera con Pechino) ed europei sono infondati: “l’Italia formalizza in modo trasparente la cornice entro cui avviare questa collaborazione, difendendo i principi e le linee del quadro europeo, che abbiamo contribuito a costruire, senza mettere minimamente in discussione la sua collocazione Euroatlantica”.

“L’Alleanza atlantica è il pilastro fondamentale della nostra politica estera”. Anzi, l’approccio entro cui si sviluppa l’intesa è particolarmente importante “perché contribuisce a estendere principi e standard europei”.

Timori, in special modo per quanto riguarda gli ambiti di intervento dell’accordo, espressi dal Ministro dell’Interno Salvini (Italia-Cina: Salvini, accordo BRI non può riguardare questi due settori) sono legittimi, ma non ci sono rischi di colonizzazione. “Le ragioni della prudenza sono pienamente condivise all’interno del governo: la tutela della sicurezza nazionale, anche sul piano economico, è un valore fondamentale che intendiamo rafforzare”.

“Riponiamo massima attenzione alla difesa dei nostri interessi nazionali, alla protezione delle infrastrutture strategiche, incluse quelle delle telecomunicazioni, e ad evitare investimenti predatori e trasferimenti di know how e tecnologie di punta”.

Memorandum che fissa obiettivi e principi

Ed inoltre, ha detto Conte, quello che firmeremo con Pechino è un memorandum che non ha la natura di accordo internazionale e non crea vincoli giuridici. Si tratta di un’intesa che fissa “una cornice di obiettivi, principi e modalità di collaborazione nell’ambito dell’iniziativa Belt and Road, un importante progetto di connettività euroasiatica cui il nostro Paese guarda con lo stesso interesse che nutriamo per altre iniziative di connettività tra i due continenti”.

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