In Italia bene bilancia commerciale ed export, ottimismo di Confindustria sulla ripresa dell’economia ma il FMI spinge per un taglio sulle tasse.
Che le tasse in Italia siano elevate è cosa nota, a ribadirlo ora è anche il Fondo Monetario Internazionale (FMI), secondo il quale il regime fiscale nello stivale costituisce un vero e proprio freno per la ripresa economica.
Le buone notizie sull’economia dell’Unione Europea, tuttavia, non escludono il Bel Paese e ieri ha fatto registrare un ottimo miglioramento della bilancia commerciale sia a livello europeo che a livello globale. Il made in Italy continua a piacere e le esportazioni dimostrano di svolgere un ruolo chiave per la nostra crescita.
La differenza tra import ed export entro i confini europei segna un attivo di 3,01 miliardi di Euro, mentre lo stesso dato comprendente i Paesi extra-UE segna addirittura un attivo di 8,03 miliardi.
Italia: ottimismo da Confindustria
La Confederazione generale dell’industria italiana rivisita positivamente le proprie stime sul PIL, portandole a +1% nel 2015 e +1,5% nel 2016. Un importante fattore che sta giovando alla ripresa è individuato nella compresenza del basso prezzo del petrolio e nella generale debolezza dell’Euro, che si è attestato a livelli molto più bassi rispetto agli anni passati, supportando così le esportazioni.
FMI all’Italia: abbassate le tasse
Per accelerare la crescita occorre un ulteriore impulso: secondo Gerry Rice, il portavoce del Fondo Monetario Internazionale,
dato che le tasse su lavoro e sui capitali restano elevate, tagli alle tasse finanziati con i proventi della spending review sarebbero favorevoli alla crescita
L’elevata tassazione in Italia viene quindi accusata di essere un freno per il raggiungimento degli obiettivi che il Paese deve raggiungere, quali la ripresa economica e la riduzione del debito pubblico.
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