La Russia riduce a zero i rifornimenti verso l’Ucraina. Promessa mantenuta e crisi alle porte. Da Kiev garantiscono le forniture verso l’Europa, ma il rischio è altissimo
La promessa è stata mantenuta. La Russia ha azzerato i rifornimenti di gas all’Ucraina. Dopo le numerose trattative concluse nel nulla e dopo il rincaro applicato tre mesi fa, Mosca ha deciso di agire.
La scelta è stata comunicata da Naftogaz a Interfax, una delle principali agenzie russe.
Kiev potrà resistere fino a dicembre. Se entro quella data non si riuscirà a risolvere la situazione, la crisi sembra assicurata.
Yuti Prodan, ministro dell’Energia ucraino ha garantito che i rifornimenti verso l’Europa saranno comunque garantiti a prescindere dalle decisioni di Mosca, ma l’allarme rimane alto.
L’Ucraina sta adesso provando a potenziare i flussi di gas che arrivano mediante la pipeline slovacca.
Da Mosca nel frattempo, Alexandrer Medvedev, numero uno di Gazprom ha espresso la propria disponibilità a riprendere i rifornimenti, ma solo se prima Kiev salderà per intero il proprio debito, pari a un miliardo di dollari.
Alle 10 di stamattina (orario di Mosca), nel pieno rispetto del contratto vigente tra le parti, Gazprom è passato alla modalità di pagamento anticipato con Naftogaz Ukraine.
In altre parole, da oggi l’Ucraina riceverà solo il gas che ha già pagato.
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