La vittoria alle elezioni del partito Akp di Erdogan ha spinto gli investitori a comprare lire turche a mani basse. Attesa ora una fase di consolidamento per la valuta di Ankara
La schiacciante vittoria alle elezioni turche del partito della Giustizia e dello Sviluppo (Akp), che fa capo al presidente in carica Recep Tayyip Erdogan, ha rassicurato gli investitori internazionali sulle prospettive relative alla stabilità politica della Turchia, che deve sempre far fronte alla spinosa questione curda. Il partito Akp ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento, per cui ora potrà governare da solo senza incontrare grossi ostacoli nella messa a punto dei programmi di sviluppo economico del paese.
Erdogan gongola dopo il passo falso registrato alle elezioni del 7 giugno scorso, quando per la prima volta in 13 anni era stato costretto a dover ammettere la necessità di un voto anticipato per consegnare alla Turchia un governo più stabile. Il “Sultano” non ha mai nascosto la propria volontà nel rimanere in carica fino al 2023, anno in cui avverranno le celebrazioni per il centenario della nascita della Repubblica di Turchia. In questo arco di tempo il paese dovrà affrontare gorsse sfide, in grado di minarne la stabilità politica ed economica.
Il partito Akp dovrà correggere gli squilibri di bilancio, ridare credibilità alla banca centrale nazionale e alla propria moneta, che fino a settembre scorso era costretta ad accusare perdite su perdite con costanti aggiornamenti dei minimi di sempre sia nei confronti dell’euro sia del dollaro statunitense. Ora, però, la valuta di Ankara sembra poter ambiare a una rivincita. Il trionfo di Erdogan ha spinto i trader a comprare la lira turca a mani basse, tanto da favorire un boom della quotazione fino ai massimi degli ultimi tre mesi.
Il cross Euro/Lira si è avvicinato alla soglia psicologica di 3, quando invece a metà settembre scorso era sui massimi storici di area 3,48. Il cambio Dollaro/Lira, invece, è sceso fin sotto 2,76 ma a fine settembre era sui record assoluti di 3,07. Le prospettive per la valuta di Ankara sono sensibilmente migliorate, anche se l’apprezzamento della moneta non dovrebbe essere ancor più consistente rispetto ai valori correnti. Appare più probabile una fase di consolidamento, che dovrebbe consentire alla lira una maggiore stabilità da qui ai prossimi mesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA