MPS e Nomura raggiungono un accordo sull’operazione Alexandria: la banca senese risparmierà 440 milioni di euro. Il titolo vola a Piazza Affari, ecco perché.
Dopo mesi di trattative, Monte dei Paschi di Siena (MPS) raggiunge un accordo transattivo con Nomura riguardo all’operazione Alexandria.
Per Monte dei Paschi di Siena era necessario raggiungere un accordo in breve termine, poiché, com’era emerso durante l’assemblea dei soci di aprile, MPS aveva una forte esposizione su Nomura, pari al 34,6% del patrimonio di vigilanza consolidato.
Le conseguenze di un mancato accordo sarebbero state gravissime, poiché avrebbe indotto Monte dei Paschi a perdere circa un miliardo di euro; per questo anche la BCE nei mesi scorsi era intervenuta per sollecitare la banca a chiudere Alexandria anche senza l’assenso di Nomura.
Il raggiungimento dell’accordo con Nomura ha influenzato positivamente l’andamento del titolo di MPS a Piazza Affari, che ieri ha chiuso con un +4,45%, mentre oggi in avvio è in rialzo di oltre il 3%.
L’andamento positivo di MPS è influenzato dalle opinioni degli analisti, secondo i quali il raggiungimento dell’accordo con Nomura faciliterà MPS nella ricerca di un partner per l’aggregazione richiesta dalla BCE.
MPS: cos’è l’operazione Alexandria?
L’operazione Alexandria fu sottoscritta dal Monte dei Paschi di Siena con Nomura nel 2009, per coprire le forti perdite derivate dall’acquisizione di Banca Antonveneta; riguardo a quest’operazione, i pubblici ministeri di Milano accusano gli ex dirigenti di MPS, tra cui figura l’ex presidente Giuseppe Mussari e l’ex direttore generale Antonio Vigni, di manipolazione del mercato e falso in bilancio, e li hanno rinviati a giudizio.
Monte dei Paschi: i contenuti dell’accordo con Nomura
Come sottoscritto nell’accordo tra MPS e Nomura, entrambe le banche ritireranno i procedimenti legali in corso a Londra; inoltre, MPS lascerà cadere la richiesta di risarcimento pari a 1,5 miliardi nei confronti di Nomura.
In base all’accordo, Monte dei Paschi di Siena risparmierà circa 440 milioni di euro rispetto al pricing condiviso della transazione, ma dovrà sborsare comunque circa 359 milioni di euro. L’accordo avrà un impatto negativo sul conto economico di MPS, pari a circa 88 milioni al netto delle imposte, ma uno positivo di liquidità pari a 500 milioni di euro.
In base ai coefficienti patrimoniali, il “beneficio secondo i criteri di Basilea 3 è di 56 punti base”, mentre il patrimonio netto tangibile è di 257 milioni.
Monte dei Paschi di Siena riceverà da Nomura Btp in asset swap del valore di 2,635 miliardi di euro di valore nominale e di una durata finanziaria medio-lunga; in base a quest’accordo la società giapponese metterà a bilancio una perdita di circa 287 milioni di dollari nel terzo trimestre del 2015.
Le parole dei vertici del Monte dei Paschi di Siena
Secondo l’amministratore delegato di MPS, Fabrizio Viola, la banca senese trarrà molti benefici dal raggiungimento dell’accordo con Nomura, tra cui:
- rafforzamento patrimoniale;
- miglioramento della redditività prospettica;
- normalizzazione della posizione finanziaria.
Viola in seguito ha aggiunto che l’accordo è un passaggio importante, poiché:
“ci offre la possibilità di guardare avanti con maggiore tranquillità, continuando l’attività di rafforzamento e rilancio della banca. L’accordo mi rende fiducioso sulla capacità di MPS di continuare a soddisfare le richieste della BCE sul capitale.”
La chiusura dell’accordo, come dichiarato dal nuovo presidente Massimo Tononi, dovrebbe favorire MPS a trovare un partner per l’aggregazione, come richiesto esplicitamente dalla BCE. Tuttavia, secondo Tononi questo tipo di procedura richiede tempo, e difficilmente si arriverà ad un’aggregazione prima del 2016:
“Il periodo per trovare un partner non è dei più facili, tutti aspettano di conoscere i regolamenti prima di stabilire le prossime strategie.”
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