Maturità 2020: se ci si ammala di COVID-19 non si può partecipare all’esame di Stato tuttavia l’ordinanza Miur spiega come affrontare questa eventualità. Il protocollo di sicurezza chiarisce invece quali comportamenti adottare durante l’orale in presenza per evitare il contagio.
Maturità 2020: cosa succede se ci si ammala di COVID-19? Manca pochissimo all’inizio degli esami di Stato che prenderanno il via il prossimo 17 giugno dalle 8:30.
Un orale che dopo mesi di didattica a distanza si svolgerà in presenza, in 60 minuti nel rispetto delle misure di sicurezza stabilite dal Miur su indicazioni del Comitato tecnico scientifico.
Gli studenti, come anche i membri della commissione e il personale scolastico non docente, dovranno indossare la mascherina, igienizzare le mani, mantenere una distanza di 2 metri e presentare un’autocertificazione. Qualcuno potrebbe ammalarsi di COVID-19 e in quel caso la Maturità 2020 prenderebbe una piega diversa svolgendosi in videoconferenza. Vediamo come funziona nel dettaglio.
Maturità 2020: ecco cosa succede se ci si ammala di COVID-19
Per la Maturità 2020 non sappiamo cosa succede se lo studente si ammala di COVID-19 mentre sostiene l’esame in presenza, dal momento che ci auguriamo che possa essere un’eventualità da scongiurare, ma sappiamo tuttavia cosa accade se lo studente si è ammalato prima o si trova in stato di degenza.
Per rispondere alla domanda basta far riferimento al documento del Miur elaborato sulla base delle linee guida del Comitato tecnico scientifico per l’esame in sicurezza e all’ordinanza sugli esami di Stato.
L’esame, previsto in presenza, si potrà svolgere in videoconferenza. L’ordinanza sulla Maturità 2020 del Ministero stabilisce all’articolo 7 che:
“I candidati degenti in luoghi di cura od ospedali, detenuti o comunque impossibilitati a lasciare il proprio domicilio nel periodo dell’esame, inoltrano al dirigente scolastico prima dell’insediamento della commissione o, successivamente, al presidente della commissione d’esame, motivata richiesta di effettuazione del colloquio fuori dalla sede scolastica, corredandola di idonea documentazione. Il dirigente scolastico – o il presidente della commissione – dispone la modalità d’esame in videoconferenza o in altra modalità telematica sincrona.”
L’ordinanza del Miur aggiunge che:
“Ai candidati che, a seguito di assenza per malattia da accertare con visita fiscale o dovuta a grave documentato motivo, riconosciuto tale dalla commissione, si trovano nell’assoluta impossibilità di partecipare, anche in videoconferenza o altra modalità telematica sincrona, alla prova d’esame nella data prevista, è data facoltà di sostenere la prova stessa in altra data entro il termine di chiusura dei lavori previsto dal calendario deliberato dalla commissione.”
Quindi Maturità 2020 in videoconferenza per i candidati malati di COVID-19 o altra patologia e per i quali può essere predisposta altra data entro la chiusura dei lavori per gli esami di Stato, qualora sia necessario.
Anche quest’ultima eventualità potrebbe tuttavia venire meno e pertanto gli studenti potrebbero trovarsi nella necessità di chiedere una sessione straordinaria per la Maturità 2020 come l’ordinanza specifica:
“producendo istanza al presidente entro il giorno successivo all’assenza. La sottocommissione, una volta deciso in merito alle istanze, dà comunicazione agli interessati e all’USR competente. Il Ministero, sulla base dei dati forniti dai competenti USR fissa, con apposito provvedimento, i tempi e le modalità di effettuazione degli esami in sessione straordinaria.”
Maturità 2020: l’autocertificazione
Per la Maturità 2020 studenti e membri della commissione devono presentare, secondo il documento per la sicurezza, un’apposita autocertificazione in cui dichiarano di non essere malati di COVID-19 e di non essere stati in contatto con persone positive.
Prima di entrare a scuola per affrontare l’orale della Maturità 2020 per lo studente non è prevista la rilevazione della temperatura corporea, ma lo stesso dovrà presentare un foglio in cui dichiara:
- l’assenza di sintomatologia respiratoria o di febbre superiore a 37.5°C nel giorno di espletamento dell’esame e nei tre giorni precedenti;
- di non essere stato in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;
- di non essere stato a contatto con persone positive, per quanto di loro conoscenza, negli ultimi 14 giorni.
Si tratta quindi di affidarsi al buon senso e alla responsabilità del maturando. Le stesse regole valgono per i membri della commissione della Maturità 2020.
Se ci si ammala di COVID-19 o si ha anche il solo sospetto di essere stati in contatto con un malato COVID-19 è preferibile non presentarsi e svolgere l’esame in videoconferenza secondo l’iter stabilito dall’ordinanza Miur.
Studenti, professori, presidente di commissione e personale non docente dovranno igienizzarsi le mani e mantenere 2 metri di distanza. Tutti dovranno indossare la mascherina, anche il singolo accompagnatore previsto per il maturando. Solo chi dovrà conferire per la Maturità 2020 potrà abbassarla per poi rimetterla una volta terminato il colloquio orale.
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