Mediaset spera in un accordo con Vivendi. Ma nel frattempo il Biscione comincia a tutelarsi sul fronte legale. Ecco le possibili soluzioni alternative.
Mediaset si dice disponibile a trovare nuove soluzioni per Premium con i francesi di Vivendi purché siano concordate e solo dopo l’esecuzione del contratto siglato ad aprile.
Nel frattempo però il Biscione comincia a tutelarsi dal punto di vista legale: tra oggi e domani, infatti, la capogruppo Fininvest depositerà presso il Tribunale di Milano un atto di citazione contro la società di Vincent Bolloré, dopo quello depositato dalla controllata Mediaset a Parigi.
Si preannuncia dunque una battaglia legale tra i due colossi delle telecomunicazioni, anche se dalle parti di Cologno Monzese si auspica una soluzione “pacifica”, per la quale anche il mercato sembra tifare. Ieri il titolo Mediaset ha guadagnato lo 0,44% e oggi segna +0,73%, dopo aver ceduto il 15% in seguito alla rottura dell’accordo sull’acquisto integrale della pay-tv Premium da parte di Vivendi.
Mediaset-Vivendi: la richiesta danni di Cologno Monzese
Il patto tra i Berlusconi e Bolloré prevedeva inizialmente la cessione del 100% di Mediaset Premium ai francesi e, allo stesso tempo, uno scambio azionario sul 3,5% del capitale delle due aziende. La controproposta di Vivendi che ha spiazzato Cologno Monzese consiste invece nell’acquisto del 20% di Premium, per poi arrivare nell’arco di un triennio a circa il 15% del capitale Mediaset.
In Tribunale il Biscione cercherà di “ottenere l’esecuzione coattiva del contratto per ordine del giudice e il risarcimento dei danni sin qui subiti da Mediaset stimati per ora in un importo pari a 50 milioni per ogni mese di ritardo nell’adempimento da parte di Vivendi a partire dal 25 luglio 2016”.
Mediaset-Vivendi: le possibili soluzioni alternative
In attesa di una risposta di Vivendi - il cui cda si riunirà il 25 agosto per approvare i conti semestrali - un portavoce di Mediaset ha spiegato al quotidiano transalpino Les Echos che “il contratto dev’essere onorato e il closing deve aver luogo da qui al 30 settembre”.
Tuttavia, ha proseguito, “siamo aperti all’esame di altre proposte, ma eventuali nuove soluzioni devono essere elaborate con l’accordo delle due parti”.
Accantonata l’ipotesi Telecom Italia - che ha smentito un suo eventuale ingresso nell’operazione - indiscrezioni di stampa parlano di un coinvolgimento di Telefonica (che ha in mano l’11% di Premium) oppure di un fondo, che affiancherebbe Mediaset e Vivendi almeno nella fase iniziale.
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