La Presidenza dell’UE alla Merkel potrebbe portare a risultati concreti nel giro di poche settimane, secondo Pier Paolo Baretta, Sottosegretario al MEF intervistato da Money.it.
“Dal 1°Luglio la Presidenza dell’UE alla Merkel sarà un vantaggio. Potrebbe portare a risultati concreti nel giro di poche settimane in modo da inserire nella manovra d’autunno le cifre del Recovery”. Lo ha detto Pier Paolo Baretta Sottosegretario al MEF nel corso dell’intervista a Money in cui si è discusso del rilancio del Paese Italia.
“Nonostante lo scetticismo generale, in un tempo ragionevolmente breve se si pensa a quelle che sono le normali dinamiche della diplomazia internazionale europea, ovviamente molto accelerato dalla pandemia”, ha continuato il Sottosegretario al MEF, si è riusciti a passare da una discussione che sembrava astratta e impossibile, ad alcune scelte già operanti.
Il cambio di direzione della Merkel
Nelle ultime settimane la risposta dell’Europa si è fatta sentire, e le risorse dello SURE, l’ipotetica cassa integrazione europea, le scelte della BCE a sostegno e il Recovery Fund sono ormai alla portata di realizzazione.
“È molto importante la discussione che stiamo facendo e i risultati stanno arrivando perché è stata una trattativa difficile”, spiega Baretta, precisando che la Germania è stata molto prudente o addirittura contraria all’inizio, poi a un certo punto si è resa conto che effettivamente non c’era alternativa a una linea di tipo europeo. La forza della Germania potrebbe dunque trainare a un risultato di cui l’Italia ha bisogno e che possa dirsi concluso in poche settimane per poterlo mettere nella legge di bilancio e quantificare e contabilizzare queste risorse.
L’obiettivo dei trattati internazionali
L’obiettivo dunque è proprio quello di arrivare al termine dell’estate con una chiusura dei negoziati in modo da poter fare una manovra, già tenendo in considerazione i soldi derivanti dal Recovery Fund, ossia circa 750 miliardi di euro, di cui circa 175 fa sapere Baretta dovrebbero arrivare all’Italia e una parte di essi dovrebbe essere a fondo perduto. Il sottosegretario del MEF conclude affermando che:
“La cifra è importante, perché comunque sono a condizioni molto vantaggiose e a questa si aggiungono i 30 miliardi del MES e si aggiungono i 100 miliardi di cui noi siamo in quota parte quindi i nostri saranno un po’ sopra i 20 dello SURE. Abbiamo di fronte delle risorse davvero straordinarie che forse dal piano Marshall in avanti non si sono mai presentate per un piano di rilancio dell’economia”.
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