Dall’accusa di portare sfortuna al complicato rapporto con il padre: l’eredità di Mia Martini è accompagnata da una biografia unica e da un patrimonio che va oltre il mero dato economico.
Sono passati 25 anni dalla morte di Mia Martini: la cantante, scomparsa prematuramente all’età di 47 anni nel 1995, è una delle artiste più famose e amate della storia della musica italiana, con un patrimonio unico e un’eredità (economica e spirituale) incisa nel panorama musicale attuale.
Dall’infanzia difficile alle calunnie, la biografia di Mia Martini descrive una vita breve ma intensa, costellata da grandi dolori (celebre la storia con Ivano Fossati e le maldicenze che l’accusavano di portare sfortuna) e da capolavori musicali che ancora oggi riecheggiano sui palchi di show, talent musicali e concorsi sotto forma di cover (la più recente è quella interpretata da Achille Lauroe Annalisa nella serata dei duetti di Sanremo 2020).
Un’eredità importante, quella lasciata da Mia Martini, che non passa strettamente per dei semplici dati economici: ecco cosa ha lasciato Mimì, così era soprannominata, alle generazioni di oggi e quanto vale, nel 2020, il nome dell’artista.
Mia Martini: biografia, patrimonio e guadagni
Ricostruire la situazione finanziaria di Mia Martini prima della sua prematura scomparsa, e di conseguenza il suo patrimonio netto, non è semplice.
La carriera della cantante è infatti costellata di alti e bassi, con una serie di indimenticabili successi, tra cui ricordiamo Piccolo uomo, Donna Sola, Minuetto, Almeno tu nell’universo, Gli uomini non cambiano: molto è dovuto alla sua personalità, delicata ma sicura, e alla voce graffiata e potente che l’ha resa perfettamente distinguibile all’interno del panorama musicale italiano.
Mia Martini verrà vessata dall’ingiusta calunnia che la identificava come portatrice di sfortuna: un’accusa pesante al limite del bullismo che la isolerà per diverso tempo nel mondo dello spettacolo (con diversi rifiuti da parte di discografici e addetti ai lavori che vedevano nella cantante un presagio di sventure). Il successo, e l’incredibile affetto che nutre ancora oggi la memoria di Mia Martini, rappresentano una rivalsa unica per la cantante che, il 12 maggio del 1995 morirà sola nel suo appartamento in via Liguria a Cardano del Campo (Varese) dove verrà ritrovata due giorni dopo.
L’eredità di Mia Martini
All’epoca della morte Mia Martini aveva da poco firmato con la casa discografica RTI Music ed era in procinto di partire per una nuova tournéé: non conosciamo con esattezza il patrimonio economico ammontante all’epoca della triste dipartita (1995) anche se diversi aggregatori online individuano la cifra di 70 milioni di lire (cifra che non ci sentiamo di confermare).
La carriera di Mia Martini è però segnata da una serie di successi unici, tra premi e riconoscimenti tra cui spiccano diversi dischi d’oro a testimonianza dei record di vendite per la cantante (sei tra il 1972, per Piccolo Uomo, e il 1992 con un settimo postumo per l’album best of nel 2013).
Molto dell’eredità di Mia Martini è raccolta dalle sorelle, in particolare Loredana Berté, che mai ha davvero dimenticato Mimì: la cantante ha dato il suo nome anche al premio della critica del Festival di Sanremo, istituito a sua memoria e diventato di conseguenza il Premio Mia Martini.
L’eredità più importante è quella contenuta oggi nella Fondazione Mia Martini, fondata nel 2012 dalla sorella maggiore Leda Berté: l’organizzazione no profit nasce con l’intento di tutelare la memoria e l’immagine dell’artista, valorizzando i progetti musicali emergenti, soprattutto da parte di voci femminili, e si occupa della tutela dei diritti e dell’immagine di Mia Martini, assistendo e fornendo supporto psicologico anche alle donne che subiscono violenza.
Una serie di iniziative che non hanno prezzo e dal valore inestimabile che ricordano la vita e le opere di Mia Martini rendendo ancora attuale il suo difficile passato, rendendo immortale la sua figura e la sua produzione musicale.
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