Movimento 5 Stelle, Di Maio ribadisce: “Con noi al Governo via alla Buona Scuola”. Ma non sono gli unici a poterla abrogare, ecco perché.
Movimento 5 Stelle e scuola: nel corso dell’intervento tenuto nel corso della campagna elettorale per Danilo Sindoni come nuovo sindaco di Monza, Di Maio è tornato a parlare della Buona Scuola e della sua abrogazione.
Non è un segreto infatti che nel programma con il quale il Movimento 5 Stelle si presenterà alle prossime elezioni sia prevista l’abrogazione della legge 107 del 2015, la cosiddetta Buona Scuola.
Durante il comizio di Monza, però, Di Maio ha rivendicato una sorta di esclusività che potrebbe confondere gli elettori, specialmente gli insegnanti. Nel dettaglio, Di Maio ha dichiarato che “solo il Movimento 5 Stelle può abrogare la Buona Scuola, poiché non l’ha votata in Parlamento”.
Probabilmente quella di Di Maio è stata solamente una frase ad effetto riferita al fatto che la Buona Scuola è stata approvata dal governo delle larghe intese tra Partito Democratico e Centrodestra e per questo motivo difficilmente le due forze politiche faranno un passo indietro; eppure molti insegnanti potrebbero pensare che ci sia qualche norma che vieta l’abrogazione di una legge da parte di chi l’ha votata.
Chi può abrogare una legge?
A tal proposito è bene fare chiarezza su queste dichiarazioni: è vero che ad oggi il Movimento 5 Stelle è l’unica forza politica ad aver annunciato l’abrogazione della Buona Scuola, e anche della riforma Gelmini, ma è altrettanto vero che non ci sono leggi che vietano questa possibilità al Centrodestra o allo stesso Partito Democratico.
Per abrogazione di una legge, infatti, si intende la cessazione, non retroattiva, dell’efficacia delle norme giuridiche in essa contenuta che può essere stabilita solamente con una norma di pari grado o di grado superiore.
Affinché la Buona Scuola venga abrogata, quindi, è necessario che il Parlamento approvi una nuova legge che preveda questa possibilità (abrogazione espressa); tutti i membri delle Camere potranno decidere liberamente se votare o no per la nuova legge, indipendentemente dal fatto se in precedenza hanno votato in favore della Buona Scuola.
L’abrogazione inoltre può avvenire anche nel caso in cui il legislatore decida di emanare una nuova legge che risulta incompatibile con la norma precedente (abrogazione tacita). È possibile quindi che il Partito Democratico, o qualsiasi altra forza politica che farà parte della maggioranza, proponga una nuova riforma della scuola incompatibile con la Legge 107/2015 facendo cessare così (se approvata dal Parlamento) l’efficacia delle norme giuridiche in essa contenute.
Fatta chiarezza su questo importante aspetto, vediamo quali sono state le parole di Di Maio in merito all’abrogazione della Buona Scuola, e non solo.
Movimento 5 Stelle: addio alla Buona Scuola
Che la riforma della scuola prevista dalla Legge 107/2015 non abbia ottenuto il successo sperato non è un segreto; ecco perché le parole di Di Maio riguardanti una sua abrogazione hanno molta presa sugli insegnanti.
Ma la Buona Scuola non è l’unica riforma nel mirino dei 5 Stelle; qualora questi dovessero andare al Governo, infatti, potrebbero attuare il loro programma sulla scuola che prevede anche la cancellazione della tanto contestata riforma Gelmini.
E non è tutto perché come annunciato da Di Maio nel corso dell’intervento tenuto a Monza, ci sono altre due leggi che vanno assolutamente cancellate: la riforma del lavoro (Jobs Act) e quella delle pensioni (Legge Fornero).
“Queste tre leggi le potrà abolire solo chi non le ha votate”, ha dichiarato Di Maio, ma visto quanto detto in precedenza sarebbe stato più corretto dire che chi non le ha approvate può essere più motivato a cancellarle.
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