Nel video di un vecchio spettacolo Beppe Grillo attaccava in maniera feroce l’obbligatorietà dei vaccini: qual è allora la posizione del Movimento 5 Stelle?
Anche se il Parlamento è chiuso per ferie, infiamma la polemica sui vaccini dopo l’emendamento presente nel decreto Milleproroghe che rimanda al 2019 l’entrata in vigore dell’obbligatorietà dei vaccini per i bambini del nido e della materna.
Una scelta rivendicata dal ministro della Salute Giulia Grillo (M5S), che ha spiegato come a settembre ci si potrà iscrivere anche con l’autocertificazione provocando la protesta dei presidi e dei pediatri.
Un altro Grillo, il fondatore del Movimento Beppe questa volta, in un video del 1998 durante un suo spettacolo già tuonava contro l’obbligatorietà dei vaccini in Italia. Qual è allora la posizione dei 5 Stelle in materia?
Il video di Beppe Grillo
Il tour del 1998 si può dire sia stato il seme da cui è poi partito il Movimento 5 Stelle. Con ancora forte l’eco di Tangentopoli, nel video Beppe Grillo attacca i vaccini che abbasserebbero le difese immunitarie dei bambini.
Grillo quindi durante il suo spettacolo parla di malattie che sono cicliche, visto che sono scomparse sia nei paesi dove sono state fatte vaccinazioni che in quelli dove invece non sono state fatte.
Almeno nel Medioevo era Dio a farti ammalare, non una multinazionale.
Le posizioni sul tema da parte di Beppe Grillo comunque erano note da tempo, con il comico che anche negli anni a seguire non ha mai nascosto tutta la sua perplessità in merito all’obbligatorietà dei vaccini.
La domanda allora che sorge spontanea è se il pensiero del fondatore del Movimento 5 Stelle sia lo stesso del partito, specie che ora i pentastellati sono al governo assieme alla Lega altra forza politica che non ha mai fatto mistero di nutrire perplessità, con il segretario Salvini e il ministro Fontana che hanno parlato di un numero troppo elevato di vaccini obbligatori.
La posizione del Movimento 5 Stelle
Nel programma di governo Lega-Movimento 5 Stelle il tema è liquidato con la frase “discussione sulla tematica dei vaccini”, una espressione che nel concreto può essere interpretata in infinite maniere.
Anche se gli esponenti politici si sono affrettati a precisare di aver vaccinato i propri figli, il principio che non sembrerebbe andare giù al governo è quello dell’obbligatorietà per poter iscrivere i bambini al nido o alla materna.
Il rinvio al 2019 di quanto previsto dalla legge Lorenzin è quindi una sorta di time out per vedere come il governo può cercare di intervenire in materia. Il ministro Grillo quindi ha parlato di “misure flessibili di obbligo nei territori”, in base ai Comuni dove ci sono percentuali più alte o più basse di copertura vaccinale.
In sostanza sempre nelle parole di Giulia Grillo si può capire quale possa essere la posizione dei 5 Stelle, con il ministro della salute che annunciando una campagna dove “spingeremo sul metodo della raccomandazione”, fa intendere come in linea di massima il Movimento sia favorevole ai vaccini ma contrario all’obbligatorietà.
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