Il Natale, e le festività di dicembre e di inizio anno, ancora al centro del dibattito. Il ministro dell’Interno, Lamorgese, ha annunciato l’utilizzo di poliziotti in strada. Qual è il piano?
Sacrifici e controlli severi per la sicurezza sanitaria: queste le parole d’ordine del Natale 2020.
La linea dura sposata dal Governo continua a far discutere politici e Governatori, nonostante la curva dei contagi non sia ancora del tutto rassicurante e i morti per coronavirus registrino numeri drammatici.
Dopo Conte, Speranza, Boccia e altri membri del Governo, anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese è tornata a spiegare perché la massima prudenza è necessaria.
E, soprattutto, per quale motivo dispiegherà ben 70.000 agenti della Polizia durante il periodo natalizio.
Natale blindato: Polizia in strada, controlli sui negozi
Luciana Lamorgese ha ribadito che il periodo delle festività dovrà richiamare tutti alla responsabilità e al rigore.
Per questo, il piano del Viminale prevede l’utilizzo anche in strada di circa 70.000 poliziotti, con l’intento di evitare assembramenti pericolosi a livello sanitario mentre si va in giro e per negozi, spinti dalla frenesia di acquisti natalizi, oltre che di prima necessità.
La paura è che la corsa allo shopping si trasformi in veicolo di contagi, proprio mentre il Paese cerca di arginare le infezioni.
Le parole del ministro sono state chiare:
“Dal momento in cui teniamo aperti i negozi lo facciamo per salvaguardare un certo tipo di economia. Ma serve anche che i titolari pongano in essere le precauzioni per non fare entrare più persone nello stesso momento.”
Si è reso necessario, quindi, l’impiego di forze dell’ordine, che agiranno con equilibrio ma offriranno una garanzia in più di rispetto di distanze e protocolli.
Il Natale non potrà che essere contrassegnato da “sacrifici” per la Lamorgese. Niente tradizione, ma senso di responsabilità e limitazione il più possibile degli spostamenti e degli incontri.
Evitare terza ondata con controlli severi
Non solo le strade dello shopping più affollate, ma anche aeroporti e frontiere sono nel mirino dei controlli con le forze dell’ordine.
Il ministro dell’Interno ha ribadito che ci saranno misure molto incisive e rigorose per le persone che entrano ed escono dal Paese. L’obiettivo primario è evitare l’esperienza dell’estate e scongiurare una terza ondata a inizio 2021.
Il pensiero, quindi, va alla scuola, che dovrebbe ripartire in presenza il 7 gennaio. Anche su questo argomento la responsabile del Viminale ha sottolineato che:
“Serve la collaborazione di tutti. I prefetti dovranno coordinare tutti gli attori in campo. Inevitabilmente questo porterà ad una serie di azioni, ivi compreso il controllo dei mezzi pubblici e la limitazione delle persone all’interno.”
Un Natale, e non solo, blindato dalle forze dell’ordine ci attende in questo anomalo 2020.
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