Nikkei crolla ai minimi di 5 settimane sulla paura Brexit, che ha spinto in rosso i listini mondiali, e dubbi sull’efficacia dell’Abenomics. Male anche la Cina.
Nikkei ai minimi cinque settimane durante la prima sessione della settimana: la salute dell’economia del Giappone e la paura Brexit influenzano propensione al rischio degli investitori.
Intanto prosegue il rafforzamento dello yen (JPY) come bene rifugio, che avanza ai massimi di un mese contro il dollaro e ai massimi di 3 anni contro l’euro, e aggiunge ulteriore pressione sui titoli azionari di Tokyo.
Il Nikkei ha chiuso la sessione in calo del 3.51 per cento, trascinato anche dal sell off dei titoli europei e statunitensi dello scorso venerdì.
Nikkei in rosso, scappano gli investitori. Abenomics inefficace
La propensione all’investimento continua ad essere presa del crescendo di paura per il referendum della prossima settimana che potrebbe spingere il Regno Unito fuori dell’Unione Europea e danneggiare l’economia mondiale.
Il mercato giapponese è in forte discesa anche a causa del focus degli inventori sulla debolezza dell’economia giapponese, mettendo in dubbio gli effetti dell’’Abenomics’.
Il Nikkei rimane incastrato in una forte volatilità in attesa dalla decisione di politica monetaria della Bank of Japan in programma questa settimana.
In particolar modo i fondi esteri si stanno rivelando particolarmente ribassisti sul mercato giapponese e sulla capacità di Tokyo di portare il Giappone fuori da due decenni di stagnazione economica, nonostante gli oltre tre anni di stimolo monetario e fiscale.
La vendita netta degli investitori stranieri da gennaio a maggio è stata di circa 4,5 trilioni di yen ($42,07 miliardi) in titoli azionari giapponesi, un cambiamento rilevante rispetto al buy netto di circa 2.83 miliardi di yen registrato nellp stesso periodo dello scorso anno.
Senza alcuna sorpresa, l’indice giapponese Nikkei è sceso del 13 per cento quest’anno, sottoperformando gli altri listini a livello mondiale. L’indice S&P 500 rimane piatto, mentre il FTSEurofirst 300 è sceso del 6,8 per cento.
Sul mercato azionario giapponese, la fiducia viene indebolita dalle preoccupazioni per un’economia troppo debole, l’inflazione bassa, il commercio estero in difficoltà e per i consumi stagnanti.
Inoltre, il rimbalzo dello yen continua ad erodere il profitto degli esportatori giapponesi, mentre l’ansia per un possibile downgrade del rating del Giappone dopo che il governo ha posticipato il secondo aumento delle tasse sulle vendite ha portato gli investitori a rivalutare il rischio presente sul mercato giapponese.
Cina in Rosso, investitori scappano dal rischio
Anche i mercati di Cina e Hong Kong scendono lunedì, colpiti dalla fuga degli investitori dagli asset rischiosi - alimentata dall’economia debole e da una possibile uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
I dati di questa notte sul Calendario Economico hanno mostrato un rallentamento della crescita degli investimenti in immobilizzazioni e delle vendite al dettaglio, offuscando l’ottimismo che il MSCI potrà aggiungere le azioni cinesi all’interno del suo indice sui mercati emergenti durante questa settimana.
L’indice delle blue-chip cinesi CSI300 è sceso dell’1.53 per per cento, a 3,115.17 punti, mentre l’indice di Shanghai cede l’1.50 per cento.
I sell sono stati intensi soprattutto ad Hong Kong, dove i mercati finanziari sono più internazionalizzati e quindi più vulnerabili alla volatilità del mercato mondiale. Il benchmark Hang Seng è sceso del 2.79 per cento.
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