Continua il trend di svalutazione del dollaro australiano contro l’euro (EUR/AUD), favorito dalla contrazione dei prezzi delle materie prime e della crisi cinese. Nuovi massimi in arrivo.
Anche se non sta subendo una contrazione della crescita economica, come accaduto per il Brasile, anche l’Australia ha subito il colpo del crollo delle materie prime e della crisi cinese, il che si ripercuote non solo sul mercato azionario locale, ma anche sui tassi di cambio con il dollaro australiano.
Ecco un’analisi tecnica e fondamentale sul cambio Euro/Dollaro australiano (EUR/AUD).
EUR/AUD: analisi fondamentale
L’indice borsistico in valuta locale ha perso da inizio anno il 7% circa, ma la perdita è più che raddoppiata se il valore è trasformato in Euro.
I principali dati macro indicano un leggero rallentamento dell’economia, tanto è vero che il PIL dell’Australia è stato stimato al 2% rispetto al 2.20% atteso, le vendite al dettaglio sono diminuzione mentre il tasso di disoccupazione è stabile al 6.3%.
Il dollaro australiano aveva iniziato l’anno con un movimento laterale tendente al rafforzamento, che l’aveva visto passare dall’1.47 di inizio anno all’1.37 di Marzo-Aprile.
Con aprile c’è stato un cambio deciso del trend sul cambio euro-dollaro australiano e dai minimi abbiamo assistito ad una risalita che ha portato ad oggi una svalutazione del dollaro australiano del 15% rispetto all’Euro, attestandosi ad 1.59.
EUR/AUD: analisi tecnica
Il trend di svalutazione continua a rimanere marcato e a non dare cenni di cambiamento.
L’EURAUD , dopo aver toccato un massimo di 1.65, ha ritracciato fino al supporto in area 1.5563 utilizzandolo come vero e proprio trampolino di lancio per continuare il suo trend.
Graficamente, sembra che il grafico voglia provare a mantenersi all’interno del canale tra 1.58 e 1.625 continuando il suo momento di risalita.
L’eventuale rottura al ribasso sotto di area 1.58 non cambia la view, dato che il supporto statico si trova a 1.556 e solo se questo venisse rotto si potrebbe rivalutare un eventuale scenario alternativo.
Sebbene l’ADX si attesti in una fascia alta (48.94), non vi sono per il momento cenni di chiusura marcati da parte del DMI la cui divergenza rimane ancora aperta.
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