Il Garante per la privacy ha deciso di avviare un’indagine per controllare il corretto funzionamento delle applicazioni mobile destinate a smartphone e tablet.
Il Garante per la privacy ha deciso di avviare un’indagine per controllare il corretto funzionamento delle applicazioni mobile destinate a smartphone e tablet. Saranno quindi, esaminate alcune app scaricabili da dispositivi mobile per verificare la trasparenza sull’utilizzo delle informazioni degli utenti italiani.
Il Garante lavorerà per verificare non solo la trasparenza, ma anche le autorizzazioni richieste in fase di download e il rispetto della normativa che in italia regola il trattamento dei dati personali.
L’obiettivo è quello di scavare comportamenti subdoli od irrispettosi della privacy degli utenti. I tecnici incaricati dai garanti per la protezione dei dati personali vaglieranno alcune app, a campione, per accertarsi che non si impossessino di dati sensibili e non li girino a soggetti terzi ad insaputa dell’utente.
Smartphone e Tablet, oggi sono diventati per ognuno di noi una parte indispensabile ed irrinunciabile della nostra vita personale e lavorativa e custodiscono parti importanti e spesso delicate, sotto forma di foto, filmati (anche con minori), messaggi e dati telematici.
Proteggiamo adeguatamente queste informazioni? Il garante indica alcune semplici precauzioni:
- non conservare su smartphone e tablet informazioni troppo personali che potrebbero essere smarrite o rubate o clonate da pirati informatici;
- non conservare password personali, codici di accesso, dati bancari (pin del bancomat e delle carte di credito, codice iban);
- cercare di adottare alcune precauzioni di sicurezza, quando tablet e smartphone vengono buttati o regalati, conservano ancora i dati personali:
- ripristinare le impostazioni di fabbrica,
- rimuovere SIM o scheda di memoria,
- eliminare tutti i backup contenuti nella memoria
Per evitare che qulacuno possa entrare nelle nostre email e nei nostri sms:
- impostare sempre un codice PIN piuttosto complicato;
- un codice blocco, che si attiva automaticamente quando il cellulare è acceso ma non viene utilizzato per un po’ di tempo.
Quando si usano connessioni wi-fi gratuite, ad esempio in locali pubblici, è necessario verificare che la navigazione sia protetta con protocolli di scambio dati criptati e che l’autenticazione ai siti che eventualmente vengono visitati utilizzi protocollo https.
Inoltre smartphone e tablet sono terreno di caccia per lo spam!
L’iniziativa promossa a livello internazionale, prende il nome di «sweepy day», cioè indagine a tappeto che vedrà coinvolte 28 Autorità, con il compito di analizzare le applicazioni mobile e realizzare un report sui risultati ottenuti
«Le applicazioni mobili sono sempre più diffuse. Chi possiede uno smartphone normalmente ha attive in media 40 applicazioni che offrono servizi di vario genere, ma che sono in grado di raccogliere grandi quantità di dati personali, per esempio accedendo alla rubrica telefonica, alle foto oppure utilizzando dati di localizzazione» ha commentato Antonello Soro, presidente dell’Autorità Italiana.
L’indagine sarà avviata tra il 12 e il 18 maggio. in una data che il Garante non ha precisato, l’iniziativa avrà soprattutto i seguenti obiettivi:
- accrescere la consapevolezza sulla necessità di proteggere i dati personali,
- favorire il rispetto delle norme e salvaguardia degli utenti,
- sviluppare azioni di sensibilizzazione e formazione del pubblico sull’uso delle applicazioni mobili,
- promuovere iniziative globali, sulla privacy.
Le conclusioni dell’indagine e i risultati verranno diffusi pubblicamente in autunno.
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