L’oro rimane sotto pressione ribassista e si assesta attorno ai 1100 $ in attesa dei market mover settimanali; meno 20% di posizioni rialziste sul metallo giallo.
Ripartono le negoziazioni sull’oro (XAUUSD) dopo una settimana che ha visto la commodity fortemente sotto pressione arrivando anche a sfondare la soglia psicologica dei 1100 $ l’oncia.
Dopo aver toccato 1098,50 $, il prezzo dell’oro è risalito fino all’attuale livello di 1107 $ l’oncia; a livello settimanale il prezzo del metallo giallo ha registrato un ribasso dell’1,42%.
Il trend sulla quotazione dell’oro rimane ribassista, con i principali operatori che restano in attesa delle decisioni del board FED di giovedì, la cui decisione sul livello di riferimento dei tassi d’interesse USA darà un forte segnale agli operatori economici sullo stato di salute della prima potenza economica mondiale.
Prezzo dell’oro: effetti della prossima decisione sui tassi Fed
In caso di rialzo dei tassi, che comunque dovrebbe avvenire entro fine anno, appare scontato un ulteriore deprezzamento del bene rifugio per eccellenza, ormai venduto dalla maggior parte degli speculatori sul mercato.
I dati di venerdì dalla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) hanno mostrato che i trader sul Chicago Mercantile Exchange hanno ridotto le proprie posizioni nette a lungo in oro a 59293 contratti, da 72685 una settimana prima.
Una riduzione netta di circa il 20% di posizioni rialziste, chiaro segnale che gli speculatori puntano fortemente sul ribasso del prezzo dell’oro, nonostante i timori legati alla crescita rivista al ribasso della Cina da parte di Fitch.
L’agenzia di rating ha rivisto in data odierna la crescita del PIL cinese al 5% dalla precedente stima che vedeva la crescita attestarsi al 7%.
Oro: analisi tecnica
A livello tecnico il movimento ribassista vede un primo supporto a quota 1098 con obiettivo 1090. Se anche quest’ultimo supporto dovesse essere infranto dai venditori, allora il movimento ribassista si farebbe ancora più pressante, con obiettivo posto a 1080$ l’oncia in un primo momento con vista sui minimi annuali dello scorso 20 luglio, quando il prezzo dell’oro toccò il livello di 1072 $.
Movimenti rialzisti significativi si verificherebbero solamente con la rottura della resistenza posta a quota 1120, con consolidamento dell’eventuale movimento rialzista in caso di raggiungimento quota 1135 prima e 1150 in un secondo momento. Ad ogni modo il trend dell’oro rimane ribassista nel medio periodo, e i principali analisti mondiali vedono la commodity tra i 1000 e i 1100 dollari per oncia alla fine di quest’anno.
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