Gli investimenti in oro raggiungono i massimi record nel primo semestre 2016. Gli investitori puntano sugli ETF, quotazione +25% da inizio anno.
Il forte interesse degli investitori per l’oro non mostra segni di cedimento, anzi. La domanda per il metallo prezioso raggiunge livelli massimi mai visti.
Come mostrato dai dati del World Gold Council, gli investimenti in oro sono saliti a massimi record durante il primo semestre del 2016.
La corsa agli ETF che tracciano la quotazione dell’oro, un classico porto sicuro contro incertezza dell’economia globale, ha spinto il prezzo dell’oro in rialzo del 25 per cento nei primi sei mesi del 2016, l’aumento semestrale più forte dal 1980. E per la prima volta in assoluto, gli investimenti piuttosto che i gioielli rappresentano la componente maggiore della domanda d’oro per due trimestri consecutivi.
La domanda da parte degli investitori è salita ad un record di 1.064 tonnellate nel primo semestre 2016, il 16 per cento in più rispetto al risultato del primo semestre del 2009, quando imperava la crisi finanziaria.
Al momento, i fattori che portano incertezza sui mercati e che quindi alimentano l’interesse per l’oro da parte degli investitori vanno dai disordini in Medio Oriente all’impatto del referendum sulla Brexit, dalle elezioni presidenziali degli Stati Uniti alla crisi del sistema bancario italiano.
I singoli investitori, di fronte a dei tassi di interesse ai minimi storici sui e alla paura per il futuro dell’economia, hanno optato per comprare lingotti d’oro o altri oggetti come monete e gioielli. Negli Stati Uniti la domanda per l’Eagle, nota moneta statunitense in oro, è salita dell’84 per cento quest’anno.
Tuttavia, il mercato della gioielleria è stato definito «anemico» dal World Gold Council.
Con il prezzo che mostra piccoli segni di cedimento, alcuni analisti sono preoccupati che l’eccessiva influenza della domanda per l’oro intercettata dagli ETF costituisca un rischio di volatilità molto alto.
«L’oro, come Parigi, è sempre una buona idea, ma temiamo che gran parte dell’ultimo movimento sia da attribuirsi alla domanda di ETF,»
spiega Nicholas Colas, strategist di mercato presso la Convergex.
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