Secondo Giancarlo Marcotti, il PIL italiano potrebbe crollare del 18% e alcuni settori potrebbero non riprendersi più. Anche nel resto dell’Europa la situazione non sembra essere migliore.
Il lockdown sta mostrando sempre più i suoi effetti sull’economia dell’Italia e del mondo intero, soprattutto sul PIL del nostro Paese. Durante il primo mese di chiusura, quello di marzo, si è registrato un significativo calo del Prodotto Interno Lordo nella nostra nazione, per cui, spiega Giancarlo Marcotti nel corso di un’intervista per Money.it, è assolutamente possibile che nel 2020 il nostro PIL diminuirà di oltre 10 punti percentuali.
La supposizione di Marcotti è sostenuta anche da una previsione effettuata da Prometeia, un’azienda di consulenza italiana, che qualche settimana fa aveva stimato che la nostra economia sarebbe stata la più colpita dalla crisi dovuta al coronavirus. Aggiungendo che per dei piccoli segnali di ripresa si sarebbe dovuto attendere almeno fino alla seconda metà dell’anno.
PIL italiano crollerà del 18%, la stima di Marcotti
Marcotti, illustra più nel dettaglio la situazione riportando “la previsione di Visco”, il governatore della Banca d’Italia, il quale ha affermato che potrà esserci un calo di 13 punti percentuali, nel PIL italiano. Questa è “una previsione ottimistica, come chiaramente deve fare un governatore della Banca d’Italia o un politico, in realtà, ed io sono pronto a scommetterci, sarà più del 13%”.
Marcotti ipotizza addirittura che il calo del PIL nel nostro Paese potrà superare il 15%. Molto probabilmente raggiungerà una cifra “vicino al 18%” spiegando che al momento il calo è dovuto principalmente all’inattività di molti esercizi commerciali ed attività che sono stati costretti a rimanere chiusi durante il lockdown. Anche nelle prossime settimane o mesi, la situazione potrebbe non migliorare, per Marcotti, e alcune categorie potrebbero non riprendersi mai.
Le previsioni del Fondo Economico Internazionale
La situazione non sembrerebbe dunque migliorare nel prossimo futuro, spiega Giancarlo Marcotti, riportando alcuni esempi di settori che continueranno a essere messi alla prova durante i prossimi mesi:
“Voi che credete, che quest’anno le spiagge siano piene come lo scorso anno, e i Bar siano pieni come l’anno scorso? Alcune categorie non riprenderanno, come i lavoratori dello spettacolo, che hanno perso un intero anno, non due mesi, quindi molto probabilmente faremo un bel -18%”.
La situazione tuttavia non sembra essere diversa negli altri Paesi dell’Europa, anche se il calo maggiore è stato stimato per l’Italia. Marcotti riporta delle previsioni del Fondo economico internazionale sostenendo che “le stime sono -8% per la Germania, -10% per la Francia, -15% per la Spagna e -18% per l’Italia”, dipingendo un futuro tutt’altro che roseo, almeno a livello economico.
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