In Italia si parla molto della nascita di un partito no-vax: per gli esperti dei sondaggi una forza politica del genere potrebbe andare oltre il 5%, entrando così in Parlamento alle prossime elezioni.
Quanti voti potrebbe prendere un partito no-vax in Italia in caso di elezioni politiche? Secondo i principali esperti nostrani dei sondaggi interpellati da La Repubblica, la soglia di sbarramento del 3% potrebbe essere agevolmente superata.
Un discorso questo che non è molto campato in aria visto che il convegno che si è tenuto a Torino la scorsa settimana alla presenza del professore Ugo Mattei, del filosofo Giorgio Agamben e del giornalista Carlo Freccero. All’ultimo invece ha dato forfait Massimo Cacciari.
Un evento che da molti è stato bollato come una sorta di prova generale di un movimento politico no-vax, anche se i diretti interessati hanno smentito questa eventualità: “Un partito anti green pass non avrebbe senso. Sarebbe persino suicida. Noi andiamo avanti con la nostra opera di controinformazione, poi magari questo nostro impegno figlierà un soggetto politico”.
Per i sondaggisti invece si tratterebbe solo di questione di tempo, anche se in Italia esistono già dei partiti contro gli obblighi del vaccino e del green pass: il Movimento 3V e Italexit dell’ex 5 Stelle Gianluigi Paragone.
Un partito no-vax e i sondaggi
Per Renato Mannheimer un partito no-vax potrebbe arrivare a prendere tra il 5 e il 10%, mentre per Fabrizio Masia difficilmente una formazione del genere potrebbe andare oltre il 2%. Nei sondaggi fatti finora è emerso come la maggior parte dei contrari al vaccino e al green pass solitamente non votano, ma alle prossime elezioni potrebbero anche cambiare idea.
In Italia in questo momento sono circa 5 milioni i potenziali elettori che non hanno ricevuto neanche una dose del vaccino. Una ampia platea a cui poter attingere considerando che, solitamente, per arrivare al 3% un partito deve ottenere all’incirca 1 milione di voti.
Alle ultime elezioni amministrative Ugo Mattei da candidato indipendente a Torino ha ottenuto il 2,3%, mentre il Movimento 3V a Trieste ha preso il 4,5%, a Ravenna il 2,9% e a Rimini il 4,1%.
Stando a un recente sondaggio pubblicato a inizio mese da La Repubblica, il 19% degli elettori dei Fratelli d’Italia sarebbe non vaccinato. Percentuali più basse invece per la Lega (16%) e per il Movimento 5 Stelle (14%).
In Austria invece i no-vax del movimento MFG (Menschen-Freiheit-Grundrechte) per i sondaggi sarebbe accreditato tra il 4 e il 6%, oltre la soglia di sbarramento della loro legge elettorale. Ricordiamo che gli austriaci sono stati i primi in Europa a introdurre l’obbligo vaccinale.
Una cosa simile potrebbe accadere anche in Italia a patto che nasca un partito guidato da personalità di rilievo: tutti gli occhi sono così puntati sugli intellettuali che si sono riuniti a Torino, con l’obiettivo che sarebbe quello di essere presenti alle prossime elezioni politiche.
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