Paulo Fonseca è il nuovo allenatore del Milan: ecco lo stipendio e i dettagli del contratto firmato con i rossoneri dell’ex mister della Roma che è stato fortemente voluto dalla proprietà americana.
Quanto guadagna Paulo Fonseca? Una domanda questa di grande attualità visto che l’allenatore portoghese, ma nato in Mozambico, è ufficialmente il nuovo allenatore del Milan tornando così al calcio italiano.
In passato Paulo Fonseca infatti già ha allenato in Serie A durante i suoi due anni alla Roma, con il suo arrivo nella Capitale che è giunto dopo i successi ottenuti sulla panchina dello Shakhtar Donetsk. Nelle ultime due stagioni invece ha guidato il Lilla.
Toccherà al tecnico lusitano così sostituire Stefano Pioli al Milan, con la sua scelta che sarebbe stata fortemente spinta dalla proprietà americana che, come è ben noto, fa molto affidamento sull’algoritmo Moneyball.
Vediamo allora la carriera di Paulo Fonseca, i dettagli del suo contratto con il Milan e quali sono stati gli stipendi percepiti in passato dall’allenatore portoghese.
Stipendio e contratto con il Milan
Quando il Milan ha deciso di separarsi da Stefano Pioli, subito il nome più caldo per la panchina dei meneghini è stato quello di Paulo Fonseca, con l’ufficialità che è arrivata a partire dello scorso primo luglio.
Paulo Fonseca ha firmato un contratto triennale con il Milan, mentre lo stipendio dovrebbe essere di 2,5 milioni netti a stagione, una cifra in linea con quanto percepito in passato durante l’esperienza alla Roma.
“So di arrivare in un club che vuole vincere - ha dichiarato il mister portoghese -. Ho grande ambizione, voglio far parte di questa storia, sono pronto per iniziare questa strada, non vedo l’ora di iniziare a lavorare”.
Altri guadagni in carriera
Quando nel 2018 di questi periodi Paulo Fonseca è entrato nei radar di diversi club inglesi, Everton e West Ham su tutti, lo Shakhtar pensò bene di blindare il suo tecnico rinnovando il contratto fino al 2020 per uno stipendio di circa 3 milioni a stagione.
In più il contratto stipulato prevede anche una sorta di penale per la rescissione, che sarebbe stata pari a circa 5 milioni in caso di passaggio del mister portoghese a un altro club.
Visti i buoni rapporti tra Fonseca e il suo presidente, gli ucraini avrebbero dato il loro assenso al passaggio dell’allenatore alla Roma senza che fosse pagata questa penale.
I giallorossi poi hanno trovato l’accordo con Paulo Fonseca per un biennale da 2,5 milioni più dei facili bonus, con opzione per il terzo anno che poi non è stata esercitata dal club capitolino.
In Francia poi vengono resi noti quelli che sono gli stipendi lordi di allenatori e calciatori, con Paulo Fonseca che nei suoi due anni al Lilla avrebbe incassato mensilmente 220.000 euro.
La carriera di Paulo Fonseca
Quando si parla di Paulo Fonseca a livello internazionale spesso gli viene riconosciuto di essere un allenatore capace, cosa sempre più rara in questo calcio moderno, di vincere non rinunciando però a un gioco offensivo e spumeggiante.
Dopo una onesta carriera da calciatore tutta vissuta in patria, anche se è nato nel 1973 in Mozambico ex colonia portoghese, la sua prima esperienza significativa come allenatore è stata sulla panchina del Paços Ferreira nella stagione 2012-2013.
Con il Paços che fino a quel momento aveva fatto l’ascensore tra la prima e la seconda divisione portoghese, Fonseca riesce a ottenere uno storico terzo posto in campionato guadagnando così l’accesso ai preliminari di Champions.
In estate però il tecnico ha deciso di passare al Porto dove però i risultati non sono all’altezza delle aspettative, tornando poi ad allenare il Paços e successivamente passando sulla panchina del Braga nel 2015.
Con i biancorossi ha vinto la Coppa di Portogallo e è arrivato fino ai quarti di finale di Europa League, dove è stato eliminato dallo Shakhtar Donetsk. Gli ucraini però rimasero molto colpiti da Paulo Fonseca, tanto da scegliere lui nell’estate del 2016 come l’erede di un certo Mircea Lucescu.
Nelle tre stagioni passate sulla panchina dello Shakhtar, il mister portoghese ha vinto altrettanti Campionati e Coppe d’Ucraina, ottenendo buoni risultati anche in Europa nonostante le difficoltà derivanti dalla guerra in atto nella regione del Donetsk.
Nell’estate del 2019 è arrivato il grande passo con l’approdo sulla panchina della Roma: due anni quelli capitolini passati tra alti e bassi. L’esperienza successiva è stata quella del Lilla, due anni che lo hanno rilanciato in qualche modo vista la chiamata poi del Milan.
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