La storia di Peng Shuai: la tennista data per scomparsa è riapparsa in video dopo le accuse di stupro verso l’ex vicepresidente cinese Zhang Gaoli, ma non tutto è stato ancora chiarito.
La storia di Peng Shuai continua a riempire le pagine dei giornali di tutto il mondo, con tutti gli occhi che sono puntati verso la Cina dopo i misteriosi fatti delle ultime settimane.
Per prima cosa bisogna chiarire chi è Peng Shuai. Classe 1986, la tennista è una delle più popolari in Cina visto che è stata la prima nel suo Paese a diventare numero uno al mondo: prima nel ranking 2014 per quanto riguarda il doppio.
Lo scorso 2 novembre con un post su Weibo, l’equivalente in Cina di Twitter, la campionessa ha dichiarato di aver subito dieci anni prima una violenza sessuale da parte di Zhang Gaoli, potente ex vicepresidente e membro di spicco del Partito Comunista Cinese.
Appena venti minuti dopo la pubblicazione il post è stato cancellato: troppo tardi visto che le parole di Peng Shuai già erano diventate virali facendo il giro del mondo, nonostante il tentativo da parte delle autorità di Pechino di censurare anche ogni discussione inerente al tennis.
La scomparsa e la ricomparsa di Peng Shuai
Da quel momento la tennista è stata data per scomparsa. Il 18 novembre la rete televisiva cinese Cgtn Europe, che trasmette in inglese, ha diffuso lo screen di una presunta mail di Shuai subito da molti bollata come fasulla.
“Le accuse di stupro non sono vere - si legge nella mail - ma sono state diffuse senza il mio consenso dalla WTA (l’Associazione internazionali delle tenniste n.d.r.), mi sto riposando a casa ed è tutto ok”.
Peng Shuai così starebbe bene e sarebbe a casa sua, ma dal giorno del suo post nessun membro della WTA ha avuto modo di contattarla direttamente. Sarebbero cadute nel vuoto inoltre le richieste da parte dell’Associazione alla Cina di indagare in merito alle accuse di stupro.
“Ho difficoltà a credere che Peng Shuai abbia effettivamente scritto l’email che abbiamo ricevuto o a credere a ciò che le viene attribuito - ha dichiarato alla Cnn Steve Simon, l’amministratore delegato della WTA - Siamo a un bivio del nostro rapporto con la Cina e della nostra attività laggiù”.
La minaccia della WTA è quella di boicottare ogni torneo di tennis in Cina nel 2022, dieci eventi per un giro d’affari di milioni di dollari. “Siamo pronti a fermare la nostra attività in Cina - ha continuato Simon - e ad affrontare tutte le complicazioni che ne derivano perché questo è certamente più importante del business”.
“Sono devastata e sotto shock dalle notizie che circolano - ha affermato la campionessa di tennis Serena Williams che ha lanciato anche l’hashtag #whereispengshuai - Spero che sia al sicuro e che venga ritrovata al più presto”.
Vista la pressione che si è venuta a creare, sul suo profilo Twitter sono ricomparse alcune foto di Peng Shuai, ma anche questa volta la reazione globale è stata molto fredda.
Per fugare ogni dubbio è avvenuta così una videochiamata con il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach, un colloquio durato circa trenta minuti dove la tennista si legge in un comunicato “ha spiegato che è al sicuro e sta bene, vive nella sua casa a Pechino, ma vorrebbe che la sua privacy venisse rispettata in questo momento”.
Tutto risolto? Neanche per sogno visto che in molti continuano a temere per la sicurezza di Peng Shuai, il tutto mentre le autorità di Pechino si sono trincerate dietro un sostanziale silenzio.
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