Perché Bitcoin è ancora in fase rialzista

Gabriele Stentella

29/10/2021

Secondo alcuni trader non è ancora iniziata la fase bearish di Bitcoin, nonostante i cali osservati di recente. Cosa aspettarsi?

Perché Bitcoin è ancora in fase rialzista

Il valore di Bitcoin continua a essere oggetto di un attento monitoraggio da parte degli investitori, alla luce delle forti oscillazione che si stanno verificando da diverso tempo.

La quotazione della Regina delle criptovalute ha toccato i 58.000 dollari, valore precedentemente individuato come possibile supporto. In un successivo momento Bitcoin ha però nuovamente superato i 60.000 dollari, sebbene questo non basti ad allontanare i timori legati all’inversione del trend rialzista degli ultimi mesi.

Su questa tema i pareri non sono concordi, al contrario molti trader esperti confidano ancora nel rialzo del valore. Per quali ragioni la fase bearish di Bitcoin sarebbe ancora lontana?

Bitcoin: le previsioni degli esperti

In seguito al mancato superamento della resistenza di 63.000 dollari e dei successivi cali sotto un primo supporto di 62.000 dollari, i grafici di Bitcoin evidenziano una formazione «head and shoulders» (ossia «testa e spalle»). Solitamente quest’ultima prospetta l’inversione di un trend, aspetto che però non basta a spegnere le previsioni rialziste di alcuni analisti.

In un post pubblicato recentemente sul suo profilo twitter, il trader Peter Brandt ha bocciato l’ipotesi secondo la quale Bitcoin sarebbe già entrato nella sua fase ribassista, affermando quanto segue:

“I massimi di una formazione «testa e spalle» non sempre conducono a un mercato ribassista, almeno fino al raggiungimento del target implicito se non persino oltre. Questo modello può anche fallire (rialzista) o trasformarsi in una congestione più grande (estenuante).”

I dati recentemente pubblicati da Glassnode - società fornitrice di dati e strumenti per l’analisi della blockchain - riportano che circa il 34% dell’offerta complessiva di Bitcoin è detenuta fuori dagli exchange o wallet virtuali. In altre parole, sono in aumento i possessori di questa criptovaluta che scelgono di conservarla nel lungo periodo in appositi dispositivi hardware - anche detti «Cold Wallet» - nella convinzione che il valore sia destinato ad aumentare di molto. In totale sarebbero 7,21 milioni i Bitcoin custoditi in tali dispositivi, anche se Glassnode precisa che una parte di essi potrebbe essere andata perduta in seguito allo smarrimento delle chiavette Usb in cui era depositata.

Si prospetta lo stesso scenario del 2017?

Numerosi analisti hanno notato che negli ultimi tempi i movimenti di Bitcoin appaiono molto simili a quelli registrati nel 2017, tra l’inizio di settembre e la fine di ottobre.

Durante questo arco temporale il valore della criptovaluta passò da 4.110 dollari a 6.470 dollari, per poi sfiorare quota 20.000 dollari a dicembre.

In questo periodo una crescita simile porterebbe Bitcoin in prossimità dei 300.000 dollari entro dicembre. Su quest’ultimo aspetto però non tutti i trader si mostrano concordi. Dopotutto l’inversione di tendenza rimane uno scenario plausibile, anche in presenza di previsioni ottimiste.

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