Perché i laureati non trovano lavoro? Ecco 3 ragioni

Valentina Pennacchio

12/04/2013

Perché i laureati non trovano lavoro? Ecco 3 ragioni

La disoccupazione italiana colpisce soprattutto quella che, in teoria, dovrebbe essere una categoria “forte”: i laureati. Perché i laureati non trovano lavoro? Non un impiego che sia in linea con il loro profilo (a quello ormai quasi tutti sono rassegnati), ma un impiego che sia al limite della decenza, ovvero adeguatamente remunerato.

E’ vero, conta l’esperienza, ma non conta anche preservare i “cervelli italiani” ormai sempre più in fuga verso altre mete dove lavorare e crescere professionalmente non rappresenta un’utopia?

Con la fuga dei cervelli l’Italia sarà sempre più un Paese vecchio, obsoleto e ancorato ad un passato che fu. I giovani sono mente attiva, creatività, entusiasmo, perché non sfruttarli nell’economia per ripartire e tornare a crescere?

Laureati e disoccupati. Questa è la presentazione, secondo l’Istat, di 200.000 disoccupati under 34 del 2012. Colpa della crisi? Sicuramente, ma non solo.

Ecco 3 ragioni sul perché i laureati non trovano lavoro.

Laureati e disoccupati: perché?

I motivi alla base di questo triste binomio sono soprattutto di ordine strutturale:

  • riduzione delle assunzioni nella P.A.;
  • preferenza delle PMI ad optare per la formazione professionale piuttosto che su quella universitaria, evidentemente più teorica (nella maggior parte dei casi);
  • tipologia della laurea.

Sul terzo punto nulla da obiettare, è cosa nota che i laureati in informatica o ingegneria hanno più possibilità rispetto ai laureati in discipline umanistiche, ma sugli altri due punti è possibile fare un appunto.

Sulla riduzione delle assunzioni nella P.A. l’aspetto è delicato. Se vogliamo parlare di meritocrazia nelle P.A. spesso questo termine viene surclassato da nepotismi, quindi molti laureati si trovano a combattere con questa quarta ragione.

Sul fronte PMI, le PMI preferiscono la formazione professionale e l’esperienza pratica? E quando potranno iniziare a farla i laureati italiani? Quando gli sarà concessa questa possibilità?

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