ChemChina lancia un’Opa a 15 euro su Pirelli. L’accordo è complesso, ma il mercato vuole un premio. Ecco i dettagli dell’intesa e il futuro di Bicocca
Pirelli diventa cinese. Il gruppo statale ChemChina, attraverso la società Bidco, ha infatti lanciato un’Opa a 15 euro sull’azienda guidata da Marco Tronchetti Provera.
Bidco a sua volta sarà partecipata dagli attuali soci della Camfin, ma anche da azionisti privati, Unicredit, Intesa e Rosfneft.
Pirelli: i dettagli dell’Opa
L’offerta si riferisce sia alle azioni ordinarie che a quelle di risparmio. Per entrambe, l’offerta è di 15 euro, unica condizione: l’adesione di almeno il 30% del capitale della categoria.
La strada però sarà lunga e in salita. Entro l’estate verranno compiuti i primi passi e verranno messe in campo una serie di operazioni societarie, prima fra tutto, l’acquisto del 26,2& in mano a Camfin da parte di ChemChina.
Tronchetti Provera &Co., dal canto loro, utilizzeranno il denaro della vendita del loro pacchetto per reinvestire, al netto del debito, nella newco che avrà il compito di lanciare l’Opa. La componente equity inserita nel veicolo dovrebbe ammontare complessivamente a 3,3 miliardi e sarà JP Morgan a finanziare la parte del debito per far fronte ai 7 miliardi di corrispettivo dell’Opa.
Pirelli: delisting e divisione
Lo scopo è quello di mettere in atto un delisting da Piazza Affari. Una volta fatto, l’attività di Pirelli verrà divisa in due: da una parte le gomme per i camion e i macchinari pesanti, dall’altra i pneumatici per auto e moto. La prima si chiamerà «Pirelli Truck» e con ogni probabilità verrà fusa con Aeolos, controllata ChemChina. La seconda, «Pirelli Tyre» tornerà in borsa entro il 2019-2020, godendo con ogni probabilità di multipli più alti.
In base all’accordo, sarà Trochetti Provera, in qualità di amministratore delegato, a occuparsi della tempistica e della modalità con cui Pirelli Tyre verrà quotata. Ma se lo sbarco a Piazza Affari avvenisse dopo i quattro anni stabiliti, i soci italiani e quelli russi (Rosneft) avrebbero il diritto di rivedere le loro azioni a ChemChina allo stesso prezzo dell’Opa.
Parlando dell’azionariato, esso dipenderà dall’adesione all’Offerta pubblica d’acquisto, ma una cosa è certa: ChemChina manterrà il controllo e non possiederà meno del 50,1%.
Sede e proprietà intellettuale dell’azienda rimarrà in italiana, mentre il ruolo di Tronchetti Provera e del suo team di manager sarà garantito da un patto parasociale.
Pirelli: la nuova Governance
Per quanto riguarda la Governance, 8 consiglieri andranno a ChemChina, presidente compreso, mentre gli altri 8 saranno suddivisi tra italiani e russi. Nel caso in cui non si verifichi il delisting, il consiglio d’amministrazione rimarrà di 15 membri: 8 cinesi, 4 italiani e russi, 3 dalle minoranze di mercato, mentre Tronchetti Provera occuperà la poltrona di vice-presidente esecutivo.
Pirelli: le novità di oggi
Tornando al prezzo, sin dai primi scambi di stamattina, Pirelli si è allontanata dal prezzo dell’Opa. Attualmente, Pirelli si assesta a 15,62 euro, in rialzo del 2,56% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì. Le azioni del risparmio salgono invece a 15,34 euro dai 15,2 di tre giorni fa.
In base a questi movimenti dunque, sembra che il mercato voglia chiedere un premio più alto per aderire all’Opa e permettere il delisting delle azioni. Bisogna tenere in considerazione però, che l’attuale prezzo comprende anche un dividendo che con ogni probabilità verrà pagato prima dell’offerta. Il che vuol dire che è come se l’offerta fosse lanciata a 15,32 sulle ordinarie e a 15,39 sulle risparmio.
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