Nel fine settimana il Porto Rico ha mancato il pagamento da 58 milioni di sui bond della Public Finance Corporation; in default su parte del debito, ma il Governo nega. Haircut necessario.
Il Porto Rico è andato in default su parte del debito questo fine settimana, dopo anni di lotta per rimanere fedele agli obblighi di pagamento, segnalando l’inizio di un processo lungo e pieno di polemiche sulla ristrutturazione del debito da 72 miliardi di dollari con gli Stati Uniti.
Il Paese, che con sacrifici ma con successo è riuscito a ripagare i debiti da 169 milioni di dollari dovuti alla Development Bank venerdì, non è riuscito nel pagamento di 58 milioni sui bond della Public Finance Corporation secondo Victor Suarez, capo di stato maggiore per il governatore di Porto Rico.
«Non abbiamo i soldi»,
aveva detto venerdì.
«Il pagamento alla PFC non si farà questo fine settimana.»
Il mancato pagamento spingerà il Porto Rico formalmente in default dopo la chiusura di lunedì, come riportano gli analisti delle agenzie di rating.
I bond della PFC sono i primi a cadere in mora, mentre un «gruppo di lavoro» del governo è all’opera per definire un piano di ristrutturazione del debito del Paese.
Il governatore del Porto Rico Alejandro Garcia Padilla aveva sorpreso gli investitori all’inizio di quest’anno, quando aveva riferito che il Paese non sarebbe stato in grado di pagare tutti i suoi debiti, rendendosi necessaria così una ristrutturazione; una mossa che molti obbligazionisti - soprattutto i creditori del governo stesso - sono restii ad accettare.
I bond della PFC detengono meno tutele rispetto alle obbligazioni emesse dal governo portoricano.
Peter Hayes, responsabile delle obbligazioni statali alla BlackRock, il più grande gestore di fondi al mondo, ha detto che il mancato pagamento servirà come «risveglio» per gli investitori che avevano nel proprio portafoglio debito portoricano per generare reddito.
«Ti dà un’indicazione di come [il Porto Rico] sta per procedere in futuro», ha detto. «Il Paese apporterà qualche interruzione ai pagamenti del debito, e potenzialmente una moratoria sul debito. E’ indicativo della situazione di solvibilità».
Hayes ha aggiunto che l’attività economica dovrebbe aumentare «significamente» in un tempo molto breve per evitare un haircut da 30 miliardi a 40 miliardi di dollari, necessario affinché il Porto Rico possa uscirne.
Tuttavia, le trattative potrebbero iniziare già la prossima settimana, come riporta David Kotok, Chief Investment Officer alla Cumberland Advisors.
«Un obbligo morale richiederebbe uno stanziamento, il legislatore portoricano non è riuscito a trovare abbastanza soldi»,
ha detto.
«La ragione è semplice: non ce l’hanno. Gli investitori sono stati avvertiti nei documenti emessi insieme ai bond, quindi la relativa pretesa di rendimento potrebbe essere debole.»
Il Porto Rico sostiene che il fallimento del pagamento sul debito alla PFC non costitusce un default perché si tratta di obbligazioni “moralmente obbligate”e non hanno la stessa tutela giuridica del debito statale. Gli analisti di due principali agenzie di rating hanno già confutato tale affermazione.
Emily Raimes, analista alla Moody’s, ha detto che l’agenzia di rating considererà il mancato pagamento come un default con il Commonwealth.
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