Pos obbligatorio, sanzioni per professionisti e imprese: cosa cambia nel 2016?

Francesco Oliva

28 Gennaio 2016 - 19:40

La Legge di Stabilità 2016 ha modificato la normativa in materia di Pos obbligatorio per professionisti e imprese. Ecco cosa cambia in materia di multe e sanzioni per la mancata installazione del Pos obbligatorio.

Pos obbligatorio, sanzioni per professionisti e imprese: cosa cambia nel 2016?

Nell’ambito dell’attività di contrasto all’evasione fiscale, il legislatore italiano ha introdotto, già dal giugno 2014, l’obbligo per imprese e professionisti che effettuano attività di vendita di prodotti e prestazione di servizi (ivi compresi quelli professionali) di accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito, quindi attraverso l’installazione del Pos obbligatorio.
In realtà si è trattato di un obbligo quantomeno «bizzarro», alla luce del fatto che da allora non sono mai state previste sanzioni a carico di imprese e professionisti che non hanno dato seguito all’operazione di installazione del Pos obbligatorio.

In questo articolo proviamo ad analizzare la situazione attuale della normativa sul Pos obbligatorio per professionisti e imprese.

Pos obbligatorio professionisti e imprese: ecco le novità del 2016

La Legge di Stabilità 2016, quindi, è intervenuta nuovamente in materia di installazione Pos obbligatorio per professionisti e imprese.

Ecco le novità introdotte a partire dal 1° gennaio 2016:

  • previsione di un decreto ministeriale (MISE) che introduca le sanzioni amministrative pecuniarie, con la finalità di rendere effettivo tale obbligo;
  • estensione dell’obbligo di installazione Pos per professionisti e imprese anche alle carte di credito (tra l’altro, dal 1° luglio sarà possibile pagare i parcheggi degli autoveicoli tramite carta di credito o debito);
  • introduzione di una sorta di clausola di salvaguardia dall’obbligo di installazione Pos per tutti i casi di “oggettiva impossibilità tecnica”.

Pos obbligatorio professionisti e imprese: cosa si intende per oggettiva impossibilità tecnica?

Ovviamente la nuova normativa sull’installazione del pos obbligatorio per professionisti e imprese non è andato giù ad associazioni di categoria, ordini professionali e operatori economici in genere.
Desta qualche perplessità, inoltre, il richiamo al concetto di “oggettiva impossibilità tecnica”, previsione che potrebbe forse essere usata per tentare di eludere la nuova normativa.

Ma cosa si intende giuridicamente per oggettiva impossibilità tecnica?
Per una definizione giuridica di oggettiva impossibilità tecnica, occorre fare riferimento alla sentenza della Consulta numero 17892/2009 in cui, in relazione al divieto di scarichi nel suolo e nel sottosuolo, viene precisato che:

L’impossibilità tecnica consiste,....., nell’impossibilità di attuare sotto il profilo tecnico un altro scarico

Alcuni dubbi potrebbero sorgere, per esempio, per gli artigiani o i consulenti che non lavorano esclusivamente in sede, recandosi in modo continuo presso le sedi dei clienti: in questi casi sussiste l’obbligo di possedere un’apparecchiatura Pos mobile?

Pos obbligatorio per professionisti e imprese e limite all’uso dei contanti: che contraddizione!

La normativa sull’installazione del Pos obbligatorio per professionisti e imprese ha come finalità principale quella di fornire uno strumento serio di lotta all’evasione fiscale, consentendo una maggiore tracciabilità dei pagamenti. Giusto.
Allora perché nello stesso anno, il legislatore decide di alzare il limite dei contanti da 1.000 a 3.000 euro: non è una contraddizione evidente?
Gli studi macroeconomici evidenziano in modo inequivocabile che i Paesi con bassi tassi di evasione fiscale, oltre ad avere una cultura del rispetto delle regole maggiore della nostra, sono accomunati da due elementi:

  • ampio utilizzo degli strumenti di pagamento elettronico;
  • bassi limiti alla circolazione del contante.

Per un approfondimento sulla nuova normativa di circolazione dei contanti e sui possibili effetti, i lettori possono fare riferimento a:

Limite contanti a 3000 euro: decorrenza e possibili effetti

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