Il Fisco controlla chi non fa prelievi sul conto corrente, ecco perché

Patrizia Del Pidio

6 Aprile 2025 - 11:15

Non solo di chi fa prelievi ricorrenti o molto alti, il Fisco sospetta anche del contribuente che non fa mai prelievi. Vediamo perchè e come difendersi.

Il Fisco controlla chi non fa prelievi sul conto corrente, ecco perché

Il Fisco controlla chi non fa prelievi sul conto corrente e il motivo è molto semplice: senza prelievi come si fa ad avere contanti? Il sistema tributario italiano, con la presunzione legale, suppone che un contribuente che riesce a vivere lasciando intatto l’importo presente sul conto corrente abbia contanti da usare.

La Super Anagrafe dei conti correnti ha capovolto la filosofia degli accertamenti fiscali ormai da diversi anni. Se in passato quelli che finivano sotto la lente di ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate era coloro che effettuavano sostanziosi prelievi, oltre a questi ultimi da allora, sono soggetti a sospetto anche coloro che prelievi proprio non ne fanno.

Il Fisco sospetta di chi non fa prelievi

La prassi vuole che il sospetto sia indirizzato non solo su chi effettua prelievi corposi o ricorrenti, ma anche su chi non li fa proprio poiché questi ultimi, lasciando i depositi bancari sempre inalterati, riescono a vivere di contanti. Da dove arrivano i contanti è quello che si chiede l’amministrazione tributaria.

Contro i contanti il Fisco lotta perché nascondono eventuale lavoro in nero ed evasione fiscale. E proprio da questo contrasto ai contanti l’avvio di quella che è stata definita la “nuova era”.

Chi non effettua prelievi può essere oggetto di un accertamento fiscale. L’Agenzia delle Entrate inviterà a chi non effettua mai prelievi a presentarsi di persona per chiarire la sua posizione. Un qualsiasi lavoratore che percepisce uno stipendio deve riceverlo per forza sul conto corrente, il datore di lavoro non può pagare lo stipendio in contanti. Se lo stipendio si trova sul conto corrente per vivere bisogna o pagare con mezzi di pagamento tracciabile o effettuare prelievi.

Discorso diverso per chi è pensionato perché la pensione con importo fino a 1.000 euro si può prendere anche in contanti all’ufficio postale, senza che essa transiti sul conto corrente (ma il Fisco sa anche questo: l’importo della pensione e il fatto che è percepita in contanti).

Ovviamente eventuali controlli tengono in considerazione anche le entrate del resto del nucleo familiare: se un componente (supponiamo un figlio che lavora ma vive con i genitori) non fa mai prelievi e accantona quello che guadagna, ma ci sono altri familiari che prelevano e si occupano delle spese, non sussiste il rischio di incappare in un accertamento fiscale.

I controlli del Fisco sul conto corrente

Il contribuente che non fa prelievi e che si trova davanti a una commissione tributaria, per evitare di dover pagare le imposte su un reddito presunto dall’Agenzia delle Entrate, dovrà dimostrare che i soldi con cui vive e con cui mantiene eventualmente la famiglia derivano da disponibilità lecite di liquidità: un regalo da familiari, una donazione in contanti, una vincita al gioco.

La prova presentata, però, deve essere documentale e certa e quindi si deve sempre essere in possesso di un documento che accerti la provenienza dei contanti.

Ormai, per quel che riguarda le movimentazioni bancarie il Fisco controlla tutto:

  • prelievi frequenti fanno supporre che si paghi lavoro in nero;
  • prelievi corposi fanno presumere riciclaggio di denaro;
  • nessun prelievo fa supporre che il contribuente abbia reddito non dichiarato;
  • versamenti di importo alto o ricorrente fanno presumere reddito non dichiarato;
  • ricezione di bonifici senza la giusta motivazione, se le somme non sono dichiarate, fanno sospettare di lavoro nero o illecito;
  • eccessivo risparmio, non coerente con quanto dichiarato, fa presumere che il contribuente abbia altre entrate da redditi non dichiarati.

Il Fisco, quindi, senza permesso e senza dover richiedere apposite autorizzazioni ha la possibilità di spiare tutti i movimenti del conto corrente di un contribuente per vedere se spese effettuate, risparmio e operazioni sono coerenti con il reddito dichiarato.

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