Anche un capitale modesto può generare un’entrata extra sul breve termine e a basso rischio. Vediamo uno strumento molto comune in banca
A volte capita di ritrovarsi “eccedenze” di liquidità sul conto che restano tali per lungo tempo, ossia ferme e infruttifere. Strano ma vero, anche questa è una personale, deliberata scelta di investimento che al pari delle altre ha un costo, talvolta anche maggiore a quello di un investimento propriamente detto.
Vediamo allora quanto possono fruttare € 12.000 in 18 mesi vincolati in banca su un conto deposito tra le varie opzioni oggi presenti sul mercato.
Quanto costa la scelta di avere un capitale liquido sul conto?
Illustriamo anzitutto quali sono i principali costi legati alla scelta di voler restare liquidi. In primis c’è il canone di gestione dello strumento prescelto, se oneroso. Di norma il c/c prevede un canone mensile fisso o variabile a seconda dei casi, mentre possiamo dire che è gratuito in via residuale. Discorso inverso per i libretti di risparmio, postali o bancari, solitamente gratuiti (quello postale di sicuro).
Poi c’è l’imposta di bollo (al netto delle esenzioni per Legge) di importo fisso a 34,20 € annui per i c/c intestati a persone fisiche, e a 100 € per i conti di società o associazioni. L’imposta è dovuta allo Stato e in genere è rendicontata ogni 3 mesi, e scatta ogniqualvolta la giacenza media eccede i 5.000 €.
Poi ci sono altri due costi spesso bistrattati per il sol fatto che non si pagano “attivamente” come per i due casi precedenti. Il riferimento è all’inflazione, ossia la perdita di potere d’acquisto del capitale nel tempo, e al costo opportunità. Si tratta del costo, della perdita legata alla prima alternativa utile e disponibile alla quale si rinuncia in seguito a una data scelta fatta. nel nostro caso, in seguito alla scelta di tenere un capitale libero, non investito.
Investire i risparmi sui prodotti monetari per avere un rendimento
Probabilmente la prima alternativa stretta del cash la offrono gli strumenti di investimento del comparto monetario. Vale a dire BOT, conti deposito, fondi monetari ed ETF monetari, l’Offerta e il Deposito Supersmart su libretto postale, etc.
Qui soffermiamoci sul conto deposito (CD). Esso è tutelato dal FITD fino a 100mila € al pari del c/c e in genere non prevede spese di gestione, quelle fiscali escluse. La ritenuta sugli interessi è del 26% mentre l’imposta di bollo è del 2x1.000 annuo sul capitale, al tempo della rendicontazione. Di contro prevede un interesse attivo, cioè è remunerato, e si appoggia sempre a un c/c, detto conto d’appoggio.
Sul mercato le banche lo propongono in tante soluzioni differenti, variabili per durata, presenza o assenza del vincolo, tassi offerti, promo speciali, etc.
Quanto possono fruttare € 12.000 in 18 mesi vincolati in banca su un conto deposito
Consideriamo un capitale di piccolo-medio importo, ad esempio 12mila €, di voler vincolare a 18 mesi, un anno e mezzo. Quanto offrono oggi gli istituti di credito su questo speciale rapporto a vincolo?
In rete abbiamo consultato un sito specializzato nei raffronti di questi strumenti finanziari. Bene, le prime 5 opzioni per rendimento sarebbero le seguenti:
- Rendimax Conto Deposito Vincolato Posticipato, dell’omonima banca, paga il 2,9% annuo lordo, mentre gli interessi sono liquidati ogni 3 mesi. Il guadagno netto complessivo sarebbe pari a 350,60 €;
- Scalable Capital rende il 2,96% annuo lordo sulla liquidità (non vincolato), e anche qui la banca prevede una liquidazione trimestrale degli interessi. Nel complesso il guadagno netto sarebbe di 363,28 €;
- il Time Deposit di Banca Twist e il Conto Arancio di Banca ING rendono entrambi il 3,00% annuo lordo. Tuttavia, Time Deposit è vincolato e liquida gli interessi mensilmente, Conto arancio non è vincolato e accredita gli interessi a fine anno. In entrambi i casi l’incasso netto su ipotetici 12mila € sarebbe di 363,69 €;
- Conto Deposito MCC One Young (per under 35) del Mediocredito Centrale rende invece il 3,10% annuo lordo, ossia il 2,29% netto. Il netto complessivo in questo caso sarebbe di 377,26 €, con liquidazione semestrale degli interessi.
Leggere attentamente i Fogli Informativi
È bene precisare al Lettore che in questa sede ci siamo soffermati principalmente sull’aspetto tempo-rendimento del prodotto in questione. Tuttavia, oltre al tasso e alla modalità di liquidazione degli interessi vi sono molti altri aspetti chiave da chiarire banca per banca. Tipo la previsione di un associato c/c oppure no (sarebbe gradita la 2° opzione) e la possibilità o meno di svincolo anticipato (preferibile la 1°), e se sì, a quali condizioni.
Poi va appurato se si richiedono precisi requisiti oggettivi o soggettivi, se la promo è aperta a tutti o solo ai nuovi clienti e/o nuova liquidità, etc.
In sintesi, al pari di ogni forma di investimento presente sul mercato è bene (o doveroso?) leggere attentamente i Fogli Informativi del prodotto di turno.
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