Poste Italiane: secondo un report Icbpi Amundi è in una posizione migliore per la controllata Unicredit. Ecco perché.
Amundi - l’asset manager francese creato da Crédit Agricole e Société Générale - si trova, almeno sulla carta, in una posizione migliore per trarre valore da Pioneer, la controllata di Unicredit attiva nel settore del risparmio gestito.
E’ quanto si legge in un report su Poste Italiane a cura di Icbpi. Il gruppo guidato da Francesco Caio è tra i soggetti in pole per l’acquisizione di Pioneer con una cordata composta da Anima e Cassa depositi e prestiti, ma secondo il broker - che taglia il prezzo obiettivo del titolo Poste Italiane a 7,9 euro, confermando il rating buy - dietro la transazione si nasconderebbero degli inconvenienti per la società che si occupa del servizio postale in Italia.
L’esborso - rileva Icbpi - sarebbe particolarmente rilevante per Poste Italiane e limiterebbe le risorse finanziarie da destinare al potenziamento del settore e-commerce e dei servizi a pagamento.
Poste Italiane: Amundi fa sul serio
Amundi, dal canto suo, comincia a fare sul serio. Stando ad alcune indiscrezioni di stampa, l’asset manager transalpino avrebbe ingaggiato come advisor anche Mediobanca, da affiancare a Goldman Sachs.
Di recente Amundi è uscito allo scoperto e ha confermato il proprio interesse per Pioneer, smentendo tuttavia l’ipotesi di un’offerta da 4 miliardi circolata negli ultimi tempi.
Pioneer: gli effetti della cessione su Unicredit
Ad ogni modo, la vera vincitrice della partita Pioneer sarebbe Unicredit. Cedendo la controllata, infatti, la banca di Piazza Aulenti incasserebbe una plusvalenza da 2,9 miliardi e vedrebbe il proprio CET1 ratio salire di almeno 80/90 punti base, con la possibilità di raggiungere il 14% in tre anni.
L’operazione dovrebbe chiudersi entro novembre.
Poste Italiane: il MEF sottoscrive l’aumento Cdp
Ieri, tramite una nota, la Cassa depositi e prestiti ha annunciato che è stato sottoscritto un aumento di capitale
“riservato al Ministero dell’economia e delle finanze (MEF), per un ammontare, comprensivo di sovrapprezzo, di 2.930.257.785 euro. L’operazione era stata approvata dall’assemblea straordinaria di Cdp lo scorso 24 giugno. L’aumento di capitale è stato liberato mediante il conferimento in Cdp da parte del MEF di una partecipazione del 35% del capitale sociale di Poste Italiane S.p.A. (Poste)”.
Nel dettaglio - si legge sempre nel comunicato - il capitale sociale di Cdp
“passa da 3.500.000.000 di euro a 4.051.143.264 euro – con una variazione di 551.143.264 euro – a cui si aggiungono 2.379.114.521 euro a titolo di sovrapprezzo. Le 45.980.912 azioni ordinarie Cdp di nuova emissione sono state sottoscritte e liberate dal MEF mediante il conferimento di 457.138.500 azioni ordinarie Poste rappresentative del 35% del capitale della società.
Per effetto dell’operazione, la partecipazione del MEF in Cdp passa dall’80,1% all’82,8% del capitale sociale”.
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