Presunzioni legali e semplici: come difendersi da una presunzione legale relativa?

Valentina Pennacchio

1 Marzo 2013 - 15:33

Presunzioni legali e semplici: come difendersi da una presunzione legale relativa?

Le presunzioni partono da un fatto noto per dimostrare un fatto ignoto attraverso presunzioni gravi, precise e concordanti (stabilite dal giudice). Le presunzioni principali (applicabili al diritto tributario) si possono distinguere in quelle semplici o giudiziali e in quelle legali, previste da norme giuridiche. Quest’ultima categoria si divide a sua volta in presunzioni legali relative o iuris tantum (ammettono la prova contraria) e assolute o iuris et de iure (non ammettono la prova contraria). La differenza risiede nella motivazione dell’insorgenza. Nel primo caso il motivo fondante della presunzione deve essere provato in giudizio e l’onere relativo grava su colui che ha intenzione di trarne vantaggi, la seconda non ha bisogno di essere provata, perché viene stabilita dalla legge. La presunzione semplice e quella legale iuris tantum hanno la stessa efficacia quando la prima viene rilevata, in seguito alla sua formazione, poiché pongono a carico del contribuente l’onere di fornire la prova contraria (Cass. 13291/1999).

Il contribuente e gli strumenti presuntivi

L’art. 53 della Costituzione sancisce che: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. La giurisprudenza della Corte di Cassazione (Cass. 19163/2003) ha accertato che “la flessibilità degli strumenti presuntivi trova origine e fondamento proprio nell’art. 53 della Costituzione, non potendosi ammettere che il reddito sia determinato in maniera automatica”. Tutti gli interventi devono essere funzionali a stabilire “la reale capacità contributiva del soggetto, pur tenendo presente l’importantissimo ausilio che può derivare dagli strumenti presuntivi”. La Cassazione ha quindi decretato che gli strumenti presuntivi non possono avere effetti automatici, in contrasto con i dettami costituzionali, perché occorre un confronto con la fattispecie concreta.

Accertamento della presunzione

La presunzione non può essere un‘induzione arbitraria basata sul sospetto o indizi concorrenti, l’accertamento deve valutare in maniera complessiva tutti gli elementi sicuri che conducono alla stessa presunzione consentendo di passare dal fatto noto a quello ignoto. Quest’ultimo deve essere il risultato necessario, univoco e sicuro delle indagini, pena l’infondatezza dell’accertamento stesso.

Come difendersi da una presunzione legale relativa?

Il contribuente può difendersi da una presunzione legale relativa fornendo la prova contraria (nel caso del redditometro ad esempio, può dimostrare che i redditi dipendano da terzi), nonché attaccando l’iter di formazione della stessa presunzione. La prova esibita dal contribuente secondo la Cassazione deve essere fondata su dati precisi e in termini di non assoluta certezza, quanto di ragionevole probabilità.

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