Nel 2021 l’oro ha raggiunto importanti massimi. Ecco quali sono le previsioni degli analisti sull’andamento del metallo prezioso nei prossimi mesi.
Quali previsioni sono state fornite riguardo il prezzo dell’oro nel 2022? - Negli ultimi 12 mesi il metallo ha raggiunto importanti livelli sopra i $1.900 all’oncia, risultati supportati dalle preoccupazioni relative l’inflazione negli USA. Tuttavia nel 2021 le quotazioni del bene rifugio per antonomasia hanno registrato anche numerose flessioni, e la maggior parte degli analisti ha espresso parere negativo circa la continuazione del trend bullish nel 2022.
Negli ultimi tempi si è rafforzato il fronte degli esperti che si aspetta un tonfo del metallo prezioso nei prossimi trimestri e la prosecuzione del cammino ribassista anche nel 2023. Tale scenario sarebbe favorito dalle manovre delle banche centrali, mentre sono ancora oggetto di studio i possibili effetti della pandemia sul metallo.
Prezzo dell’oro: i livelli attesi nel 2022
Secondo le previsioni, nel corso del 2022 l’oro rischierebbe di perdere fino al 16% del suo attuale valore, con il conseguente ritorno nel range compreso tra i $1.500 e i $1.550 all’oncia. Il sentiment ribassista del mercato trova origine nelle performance deludenti di novembre: i futures sull’oro sono stati scambiati sotto i $1.800, e la ripresa delle ultime settimane non è considerata sufficiente per poter sostenere nel medio periodo il prezzo del metallo.
Gli esperti della banca svizzera UBS si dicono convinti che a dicembre 2022 ogni oncia d’oro non varrà più di $1.650, fermo restando la possibilità di rivedere tali previsioni nel corso dell’anno. Stando a un’ulteriore previsione, l’oro potrebbe continuare a perdere terreno anche nei primi trimestri del 2023. Il price target all’oncia atteso si aggirerebbe attorno ai $1.450, ma non si esclude una flessione in grado di portare il valore della materia prima attorno ai $1.300.
Cosa potrebbe frenare l’oro nel 2022?
Il principale ostacolo per l’oro nel corso del prossimo anno è rappresentato dalle politiche monetarie della Federal Reserve americana e di altre banche centrali, le quali sembrano propense a eseguire manovre sui tassi d’interesse per contenere l’inflazione. Come affermato dal presidente della Fed Jerome H. Powell, nel 2022 i tassi d’interesse negli USA saranno aumentati tre volte, in funzione del livello dell’aumento dei prezzi. La Fed per il momento non arretra dinnanzi alla sua scelta, nonostante la ripresa economica negli States si prospetti più lenta nei mesi a seguire. L’intervento della Fed farà crescere nel tempo sia i rendimenti obbligazionari che il dollaro USA, elementi che impatteranno negativamente sul prezzo del metallo prezioso.
Gli esperti pensano che in futuro anche la Banca Centrale Europea, la Banca Nazionale Svizzera, la Banca del Giappone e la Reserve Bank Australiana opteranno per un inasprimento delle politiche monetarie, seppur con leggero ritardo rispetto alla Fed. Nel Regno Unito invece il governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey ha già decretato due settimane fa l’aumento dei tassi.
Non è ancora chiaro quali saranno gli effetti della pandemia sulle quotazioni dell’oro. Se la maggior parte degli analisti reputa la diffusione della variante Omicron un pericolo per il petrolio, non è ancora chiaro se il nuovo ceppo del SARS-CoV-2 possa o meno facilitare l’affossamento dell’oro. A detta di molti analisti, nel breve periodo i trader potrebbero puntare sul metallo a scopo cautelativo, ma nel lungo periodo l’aumento dei tassi d’interesse avrebbe effetti più duraturi rispetto alla pandemia di Covid-19.
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Bitcoin sostituirà l’oro come riserva di valore?
Un altro ostacolo per l’oro sarebbe rappresentato da Bitcoin, che secondo il parere di alcuni eminenti analisti potrebbe sostituirsi al metallo prezioso come principale riserva di valore già a partire da quest’anno. Tra i sostenitori di tale tesi troviamo la banca statunitense Goldman Sachs, la quale ha ribadito che BTC continuerà a essere la prima scelta dei trader nonostante la mancata adozione da parte delle autorità. Non è la prima volta che un istituto di credito eminente fornisce un parere così interessante sulla correlazione tra Bitcoin e oro, poiché negli anni passati anche JP Morgan si era espressa sull’argomento. Resta da capire se l’avanzata del primo crypto asset del mercato a danno del metallo prezioso raggiungerà o meno il suo apice nel 2022.
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