L’oro sembra direzionato verso nuovi massimi assoluti. Il raggiungimento del numerario dei $1.800 però preoccupa gli esperti riguardo una possibile inversione.
Il prezzo dell’oro è stato danneggiato dagli aggressivi rialzi dei tassi della Fed durante l’intero 2022. Con l’allentamento della pressione inflazionistica e la comunicazione da parte del presidente Powell riguardo l’assunzione di una posizione accomodante in sede di aumento dei tassi, il mese di novembre ha regalato bei guadagni agli investitori della materia prima.
Con la fuoriuscita dei dati sul mercato del lavoro nascono però nuovi dubbi riguardo alle future decisioni della banca centrale. Per tale ragione molti investitori si aspettano una correzione del prezzo dell’oro rispetto all’andamento di novembre. Sarà davvero così?
La crescita del prezzo dell’oro di novembre
Durante il mese di novembre il prezzo dell’oro è salito fino ai livelli di luglio 2022, mese in cui il prezzo ruppe a ribasso il numerario dei $1.700. Le recenti indicazioni riguardo le prospettive di politica monetaria della Federal Reserve hanno creato terreno fertile per un alleggerimento del peso del dollaro che ha agevolato gli acquisti sull’oro: la materia prima a inizio dicembre ha toccato persino i $1.800. La correzione dell’indice del dollaro ha infatti sostenuto il prezzo del metallo prezioso. Il DXY ha raggiunto il livello più basso a sei mesi e non sembra intenzionato a invertire la propria rotta. Per tale ragione il metallo prezioso è tornato a brillare riguadagnando la nomea di “bene rifugio” contro il nemico modero dell’economia, la recessione.
L’impatto sull’ora dei dati sul lavoro USA
A seguito della comunicazione dei dati riguardo al mercato del lavoro le azioni occidentali hanno registrato importanti decrementi di valore. Inverosimilmente il valore dell’indice del dollaro non ha accennato a nessuna ripartenza ma altresì si è posizionato su nuovi minimi. L’oro ha replicato inversamente il movimento del dollaro registrando a sua volta nuovi massimi. Nella giornata di lunedì infatti il mercato si mostra stabile nonostante le preoccupazioni riguardo i nuovi potenziali aumenti del tasso d’interesse.
Il prezzo dell’oro continuerà a salire fino ai propri massimi assoluti?
La recessione delle economie globali è ormai data per scontata dalla stragrande maggioranza degli analisti delle banche d’affari e società di ricerca. L’idea che l’oro possa fungere da bene rifugio come ha fatto in passato alimenta la domanda della materia prima e quindi stimola la relativa crescita del valore. I dati sull’occupazione non sembrano aver interrotto il nuovo trend ma anzi averlo intensificato. Da un punto di vista tecnico la situazione è molto calda: sia il Dollar Index che il Gold hanno raggiunto resistenze importanti. Nello specifico il prezzo dell’oro è sul numerario dei $1.800 e l’indicatore RSI individua un’importante divergenza rispetto al prezzo. Tecnicamente si crea quindi un rinomato pattern d’inversione che pare combaciare con lo scenario inverso presente sul DXY. Per tale ragione i trader e gli analisti guardano con molto interesse il comportamento di questi due strumenti: potrebbe difatti conformarsi una correzione del prezzo dell’oro sebbene l’andamento di fondo resti orientato in direzione di nuovi massimi assoluti.
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