Cosa succede al mercato e al prezzo del gas in Europa? Con l’avvio della stagione estiva, i rapporti domanda/offerta cambiamo e il costo scende. Tuttavia, il ribasso potrebbe essere temporaneo.
I prezzi del gas naturale europeo sono in diminuzione in questo lunedì di metà giugno, poiché la domanda debole ha contribuito ad allentare un mercato teso.
Si prevede che il clima caldo in tutta la regione limiterà l’uso del combustibile per il riscaldamento, mentre le previsioni per una maggiore produzione di energia solare nel Regno Unito, in Germania e in Spagna potrebbero ridurre la necessità di energia a gas.
Il prezzo gas nel benchmark europeo di Amsterdam, è sceso del 3% a 80 euro al megawattora e scambiato a 83 euro circa mentre si scrive. Venerdì scorso aveva segnato il quinto calo settimanale del contratto.
Cosa osservare nel settore energetico d’Europa?
Il prezzo del gas in Europa diminuisce: fino a quando durerà il calo?
Il gas a 83 euro al megawattora nell’indice di riferimento europeo è considerato sostenibile se si tengono presente i picchi di alcuni mesi fa.
“Mentre la crisi energetica in Europa è molto lontana dalla fine, nell’ultimo mese ci sono stati segnali di almeno un temporaneo allentamento dello stress del mercato”, hanno affermato in una nota gli analisti di Timera Energy riportata da Bloomberg.
Il calo delle forniture russe negli ultimi mesi e i timori di ulteriori riduzioni hanno spinto le compagnie energetiche europee a cercare nuove fonti di gas per rifornire i depositi prima dell’inverno.
L’aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto ha contribuito a ricostituire le scorte, sebbene le preoccupazioni sull’approvvigionamento persistano mentre la guerra in Ucraina continua.
Le consegne russe attraverso il gasdotto Nord Stream alla Germania - il collegamento più grande con l’Unione Europea - dovrebbero diminuire ulteriormente, mentre anche i flussi attraverso l’Ucraina rimarranno limitati, come mostrano gli ordini.
Queste stime arrivano quando l’Europa si prepara a un calo delle forniture di Gnl dagli Stati Uniti dopo che un incendio ha interrotto la produzione in uno stabilimento chiave in Texas.
C’è da ricordare che l’Europa è diventata il più grande acquirente di gas naturale liquefatto degli Stati Uniti, spingendo in alto non solo i prezzi del gas, sempre più richiesto, ma anche delle tariffe delle navi metaniere, che di recente hanno raggiunto il livello maggiore in un decennio.
Gran parte del Gnl in arrivo nei porti europei viene inviato allo stoccaggio.
Secondo Doug Waters, amministratore delegato di Uniper Energy Storage, gli impianti di stoccaggio in Germania, il più grande consumatore di gas dell’UE, potrebbero essere pieni dell’80% entro ottobre.
Ciò significherebbe che “il 60% della domanda di gas invernale è assicurato. Siamo in una buona posizione in termini di stoccaggio ora”.
Bisogna evidenziare, comunque, che non c’è abbastanza capacità di scorte per sostituire le importazioni russe per un lungo periodo in Europa, quindi la creazione di stoccaggio stagionale non può proteggerla completamente da un’interruzione prolungata delle consegne di gas russe il prossimo inverno.
Le forniture alle famiglie e agli utenti industriali europei rimarranno a rischio, anche se le scorte stagionali raggiungeranno un livello record prima del prossimo inverno, motivo per cui i futures di gennaio rimangono elevati e non mostrano segni di calo.
I prezzi del gas, quindi, possono ancora aumentare quando con la stagione fredda la richiesta di combustibile non potrà essere soddisfatta dallo stoccaggio e la domanda presserà il mercato di nuovo.
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