Il prezzo dell’oro è in trend rialzista da inizio anno e gli interventi di BCE e Federal Reserve sembrano favorirne la corsa.
Il prezzo dell’oro ha avuto un’impennata dopo la conferenza stampa della Yellen e i toni moderati che l’hanno caratterizzata. In generale, con il completamento di tutti gli interventi delle più importanti banche centrali, la salita dell’oro rimane ancora lo scenario più plausibile nel breve-medio periodo.
La quotazione dell’oro è in un trend rialzista da inizio anno, quando l’incertezza che caratterizzava i mercati ne ha aumentato l’attrattiva. Ma anche con la recente ripresa dei mercati azionari il prezzo dell’oro non sembra volersi fermare.
Stavolta la responsabilità potrebbe proprio nascondersi nelle politiche monetarie intraprese da BCE e Fed.
Il prezzo dell’oro: analisi fondamentale
La quotazione dell’oro è salita di oltre il 18% da inizio 2016. Il trend rialzista, che ha caratterizzato questa prima parte dell’anno, trova ragione nel periodo di forte incertezza e alta volatilità che ha caratterizzato i mercati azionari e valutari.
Da sempre il rimedio ad un scenario economico poco affidabile e poco prevedibile è rappresentato dai beni rifugio, dei quali l’oro rappresenta senz’altro il punto di riferimento.
L’ultimo mese ha visto un incedere positivo dei mercati azionari, che avrebbe dovuto ristabilire il sentiment generale con la possibilità di arrestare anche l’ascesa della quotazione dell’oro. Tuttavia, le politiche monetarie operate dalle banche centrali hanno consentito una continuazione del trend rialzista.
Oro in rialzo con BCE e Fed: ecco perché
- La BCE e la BoJ con la loro scelta di tassi sui depositi negativi vogliono stimolare le banche a immettere denaro, nella forma di prestiti, verso l’economia reale, scoraggiandone l’immobilismo presso i suoi depositi. Ma molte banche si ritrovano a preferire una perdita sicura (ad es. con la BCE dello 0,4%) piuttosto che rischiare perdite maggiori prestando denaro ai privati, vista la situazione economica che si sta vivendo.
- La Fed, all’opposto, avendo rivisto al ribasso le proprie intenzioni, ha causato un improvviso crollo del dollaro, indebolito da questi accadimenti, che ha come naturale conseguenza quella di apprezzare i beni rifugio, primo fra i quali l’oro.
Il trend rialzista dell’oro può quindi essere visto sotto quest’ottica: le politiche poco convincenti e ancora meno coordinate delle banche centrali mondiali non fanno altro che ripristinare quel clima di incertezza presente ad inizio anno. E il prezzo dell’oro non può che salire.
Il prezzo dell’oro: analisi tecnica
Osservando il grafico che guarda a quest’anno, si nota chiaramente il trend rialzista iniziato i primi giorni di gennaio e sostenuto dalla trendline di colore azzurro.
In particolare possiamo notare l’impennata di questi ultimi 2 giorni, causata dal crollo del dollaro. Il test della trendline è andato a buon fine e il prezzo dell’oro è rimbalzato in maniera decisa, attestandosi al di sopra anche della media mobile a 10 periodi.
Inoltre, guardando alle bande di Bollinger a 20 periodi, si nota come le violazioni presenti siano state solo al rialzo e come attualmente la quotazione sia ancora al loro interno, lasciando una buona probabilità che continui l’attuale andamento.
Il prezzo sta risalendo verso i massimi stabiliti a inizio mese e i presupposti che ne hanno guidato fino ad oggi la risalita, alla luce anche dell’analisi fondamentale, non sembrerebbero scoraggiarne un continuo.
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