Riunione OPEC in corso e prezzo del petrolio in grande slancio: le quotazioni Brent e WTI balzano oltre il 2%. Si attendono le novità dai Paesi produttori sull’offerta di greggio nei prossimi mesi.
Il prezzo del petrolio è balzato oltre il 2% in attesa di una decisione dell’OPEC+ sui livelli di produzione per i prossimi mesi.
Entrambe le quotazioni, Brent e WTI, viaggiano sui massimi dal 2018 e scambiano ben oltre i 75 dollari al barile.
I leader dei Paesi produttori, Arabia Saudita e Russia, hanno un accordo provvisorio per aumentare gradualmente la produzione, ma stanno ancora negoziando l’intesa, hanno detto i delegati mentre i ministri si sono riuniti online giovedì 1 luglio.
Cosa aspettarsi dalla decisione OPEC di oggi? Il prezzo del petrolio continuerà la sua marcia verso il record?
Prezzo petrolio: c’è il balzo, il greggio ottimista
Alle ore 14.45, i future Brent avanzano del 2,32% e scambiano al prezzo di 76,35 dollari al barile. La quotazione WTI guadagna il 2,74% a 75,48 dollari al barile.
Il petrolio è cresciuto di oltre il 50% nell’anno fino a giugno, la sua metà annuale migliore dal 2009, poiché il lancio di vaccini ha contribuito a ripristinare la mobilità nei principali mercati energetici come Stati Uniti, Cina ed Europa.
Anche il rischio di un rapido ritorno del greggio iraniano sembra diminuire visto che i negoziati con le potenze mondiali sul programma nucleare del Paese non hanno prodotto risultati.
Citigroup ha dichiarato in una nota che si aspetta che il mercato rimanga in “profondo deficit” fino a questo trimestre anche dopo aver tenuto conto dell’aumento della produzione dell’OPEC+.
Da evidenziare che la decisione dei Paesi sull’offerta dell’oro nero avrà diverse implicazioni. L’impennata del petrolio, combinata con un rally in altre materie prime, sta infatti facendo impensierire le banche centrali sul tema inflazione.
Cosa aspettarsi dall’OPEC+?
La riunione OPEC+ è in corso e si sta muovendo verso l’aggiunta di circa 2 milioni di barili al giorno (bpd) sul mercato tra agosto e dicembre, secondo indiscrezioni Reuters.
La fonte non ufficiale ha affermato che gli aumenti mensili ammonterebbero a meno di 0,5 milioni di barili al giorno.
L’Arabia Saudita e la Russia, i principali produttori dell’alleanza OPEC+, avrebbero un’intesa preliminare per aumentare la produzione di petrolio da agosto.
I fattori di rischio per il petrolio
Il quadro geoeconomico impone comunque prudenza. C’è il rischio di un afflusso di forniture se gli Stati Uniti raggiungono un accordo nucleare con l’Iran.
Non solo, la variante Delta altamente infettiva del Covid-19, che sta già riportando alcuni Paesi in parziale blocco e innescando un preoccupante aumento dei casi in altre nazioni, minaccia la ripresa della domanda.
Il cartello affronta anche il pericolo di un contraccolpo da parte dei principali consumatori, compresi gli Stati Uniti, se il petrolio continua a salire.
Dharmendra Pradhan, ministro del petrolio e del gas naturale per l’India, il terzo importatore mondiale di greggio, ha dichiarato la scorsa settimana ai funzionari dell’OPEC che i prezzi elevati stanno “aggiungendo una significativa pressione inflazionistica”.
Si attendono, quindi, le novità e dai Paesi produttori e le prospettive per il greggio.
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