Non riapriranno il 10 gennaio medie ed elementari. È questa la decisione di Vincenzo De Luca per la Campania. Una scelta inaspettata che ha sorpreso il Governo. Ecco quando riapriranno le scuole.
Nessuna apertura per le scuole della Campania il 10 gennaio. A deciderlo è stato il governatore Vincenzo De Luca, che ha deciso di far seguire alle parole i fatti. Dopo essersi più volte opposto al rientro immediato in presenza degli alunni di medie ed elementari, De Luca ha deciso di firmare un’ordinanza dove si annuncia il rientro posticipato.
Con il rientro posticipato si potrebbe guadagnare tempo per favorire la vaccinazione per gli under 20, specialmente per la fascia 5-11 anni. Solo in questo modo potrebbe essere garantito un rientro in sicurezza. Oltre De Luca altri governatori e leader politici sostengono la decisione del governatore campano, perfino alcuni esperti parlano dei benefici della DAD per garantire un rientro in presenza più sicuro. Irremovibile però il Governo. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, conferma la linea finora adottata: garantire il più possibile la didattica in presenza.
Riapertura delle scuole: quando riaprono in Campania?
Gli studenti delle medie e delle elementari in Campania rientreranno in classe a fine gennaio. È questa la scelta sostenuta e portata avanti dal governatore Vincenzo De Luca al fin di proteggere i più piccoli e guadagnare tempo per la campagna vaccinale. Mentre l’Italia si divide tra il Governo che vuole le lezioni in presenza e il mondo della scuola che chiede tre settimane di DAD, per organizzare il rientro in sicurezza, il governatore della Campania non perde tempo e firma l’ordinanza.
Sarebbe da irresponsabili, secondo De Luca, riaprire le scuole il 10 gennaio.“Per quello che ci riguarda non apriremo le medie e le elementari. Non ci sono le condizioni minime di sicurezza”. È per questo che il governatore decide di fare a modo suo. Quei 20-25 prima del rientro sarebbe fondamentali per sviluppare quanto più possibile la campagna di vaccinazione per i bambini più piccoli.
Al momento la Regione Campania è in affanno, per seguire il tracciamento, sostiene il governatore, dovrebbero essere eseguiti circa 3.000 tamponi al giorno. È per questo che De Luca critica aspramente il Governo, accusandolo di aver preso dei provvedimenti seguendo ideologismi, più che guardando i dati dei contagi
Ho la sensazione che si mettano in piedi provvedimenti che finiscono per trasformare i nostri bambini in cavie sull’altare della politica politicante, dell’opportunismo e degli ideologismi.
Il governatore prosegue poi appellandosi agli esperti: qualcuno potrebbe mai sostenere che aprire le scuole nel “caos totale” sia una misura che favorisce “la didattica, la formazione, l’equilibrio psicologico” dei bambini? Al momento questa domanda non trova risposta, ma una schiera di medici è pronta a sostenere la scelta della DAD.
Riapertura delle scuole: esperti a favore della DAD
Il fronte pro-DAD non vede in prima linea solo il governatore De Luca. Altri governatori, si trovano d’accordo per un rientro posticipato come Veneto e Lombardia. Non solo. In una situazione di tale difficoltà Guido Rasi, consulente del Commissario per l’emergenza Covid Figliuolo, ha confermato che “due settimane di DAD sarebbero molto importanti”.
Questa dichiarazione fatta a livello personale sposa la linea di alcuni medici. La Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) ha infatti sostenuto la scelta della DAD. Il presidente della federazione, Filippo Anelli, ha sostenuto che di fronte a tale scenario, vista la diffusione attuale del virus, 15 giorni di didattica a distanza potrebbero essere una decisione di buonsenso.
Fa eco Guido Quici, presidente della Federazione dei medici ospedalieri Cimo-Fesmed. L’esperto ha infatti sostenuto che a causa della situazione attuale e degli elevati contagi le classi andranno comunque in DAD e quindi posticipare il rientro in presenza potrebbe essere la giusta soluzione.
Riapertura delle scuole: De Luca e la reazione del Governo
La decisione di posticipare il rientro a scuola di De Luca ha colto di sorpresa il Governo. Una fuga in avanti, quella del governatore campano, che è stata immediatamente bloccata sul nascere.
Il Governo ha infatti annunciato l’intenzione di impugnare il provvedimento nel prossimo Consiglio dei ministri. Appuntamento quindi per il 13 gennaio. Infatti nel Decreto legge del 24 dicembre è stata prorogata la norma che limita alla zona rossa la possibilità alle Regioni e agli enti locali di “derogare alle disposizioni” del Governo. Al momento la Campania è in zona bianca, De Luca starebbe quindi violando il Decreto.
Il Governo non accenna a retrocedere, anzi, ancora una volta parla di tutelare il più possibile la scuola “in presenza e in sicurezza”. Una scelta che non solo non è appoggiata da alcune Regioni ma nemmeno dai docenti, che più di tutti hanno presente la situazione sul territorio.
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