Anche l’ippica da marzo è ferma al palo a causa del coronavirus: il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova sta cercando di accelerare i tempi, sperando di poter far ripartire le corse già dal 22 maggio.
Il coronavirus oltre ad aver causato migliaia di morti sta mettendo in ginocchio anche tutte le principali economie mondiali, con l’Italia sta già pagando un prezzo altissimo a questa crisi globale.
Per il mondo dell’ippica nostrana si può dire che con il COVID-19 sia iniziato a piovere sul bagnato, visto che il settore era già profondamente in crisi da anni con diversi ippodromi che di recente hanno chiuso i loro battenti.
Quelli rimasti in attività invece sperano di poter tornare presto a ospitare corse, naturalmente a porte chiuse in questa Fase 2, dato che da marzo i 30.000 lavoratori operanti in Italia nel mondo del trotto e del galoppo sono ferme.
Se da un lato si fa un gran parlare della ripartenza dei campionati di calcio, quasi per nulla si è parlato dell’ippica ma adesso il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova sta provando ad accelerare i tempi.
Ippica: la Bellanova vuole ripartire il 22 maggio
“Ho scritto al Presidente Conte e al Ministro Speranza - ha esordito con un post social la Bellanova - per sollecitare la riapertura degli ippodromi alle corse ippiche a porte chiuse già a partire dal 22 Maggio”.
Ho scritto al Presidente @GiuseppeConteIT e al Ministro @robersperanza per sollecitare la riapertura degli ippodromi alle corse ippiche a porte chiuse già a partire dal 22 Maggio. #IPPICA https://t.co/jflHovYYgA pic.twitter.com/AvrntxyEAK
— Teresa Bellanova (@TeresaBellanova) May 19, 2020
Per l’esponente di Italia Viva “in Italia, la filiera ippica nazionale conta oltre 30.000 operatori e 8.000 cavalli per l’attività agonistica e le corse rappresentano l’unico strumento di reddito per gli allevatori e gli operatori del settore”.
Lo scopo è quindi quello di far riprendere le corse il prima possibile, anche perché “il ritardo rischia di produrre un ulteriore danno economico per il settore, anche per l’impossibilità di qualificare le nuove generazioni di cavalli, un deprezzamento degli stessi e un flusso verso i Paesi dove le corse sono già riprese”.
Non è un caso che l’allenatore di trotto Vincenzo Castiglia, intervistato da La Nazione, ha annunciato che a breve trasferirà i suoi tredici cavalli in Svezia dove le corse non si sono fermate visto il lockdown molto più soft deciso dal governo di Stoccolma.
“Adeguiamo anche gli ippodromi sulla base delle misure di salute e sicurezza e ripartiamo” ha auspicato Teresa Bellanova, con l’obiettivo che è quello di far riprendere le corse a porte chiuse già dal 22 maggio.
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